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WALL ST: FED E CASA BIANCA IN SOCCORSO DEI MERCATI

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Seduta positiva per gli indici americani che, nonostante i deludenti dati economici, riprendono la via dei rialzi sulla tregua del petrolio e sulle previsioni che la Fed possa terminare il ciclo rialzista sui tassi a breve entro la fine dell’anno. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.66% a 10.481, l’S&P500 dello 0.99% a 1.220, il Nasdaq ha guadagnato lo 1.05% a 2.152.

Per calmare l’ansia dei mercati finanziari, dove ovviamente c’e’ preoccupazione che l’effetto dell’uragano, con la catastrofe immane di centinaia di morti e decine di miliardi di danni, possa avere effetti deleteri sull’economia americana, sono dovuti scendere in campo sia la Casa Bianca che la Federal Reserve. Gli uomini di Bush e di Greenspan hanno infatti affermato che gli elevati prezzi energetici saranno assorbiti facilmente.

La decisione del governo di utilizzare parte delle riserve strategiche e la ripresa delle normali attivita’ di estrazione in alcune delle zone colpite dall’uragano Katrina hanno contribuito al ritracciamento del petrolio che ha chiuso la seduta in ribasso.

Il contratto future con scadenza ottobre ha cosi’ ceduto 87 centesimi a quota $68.94 al barile. Ricordiamo che il prezzo si e’ spinto oltre i $70, subito dopo la comunicazione dei dati sulle scorte relativi alla scorsa settimana, che hanno evidenziato un calo delle riserve sia di greggio che di benzina.

Passando al fronte macro, hanno deluso i dati comunicati nell’arco della giornata. Il Pil del secondo trimestre e’ stato rivisto leggermente al ribasso da 3.4% a 3.3%, risultando inferiore alle attese degli analisti. A pesare sull’indicatore e’ stato l’aumento delle importazioni associato ad un rallentamento della spesa dei consumatori.

La lettura del dato ha pero’ spinto alcuni analisti ad avanzare l’ipotesi di una conclusione della politica del ciclo rialzista sui tassi d’interesse attuata dalla Federal Reserve. Secondo gli operatori, il lieve rallentamento economico potrebbe porre fine a tale ciclo gia’ entro la fine dell’anno.

Per quanto riguarda l’altro dato, il Chicago PMI, l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera nell’area di Chicago, ha subito un crollo nel mese di agosto a quota 49.2 punti, attestandosi ai minimi di 27 mesi. Nel mese precedente aveva segnato un valore di 63.5 punti.

Il dato si e’ rivelato nettamente peggiore delle attese degli economisti, che si aspettavano un leggero calo a quota 61 punti.Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell’attivita’ manifatturiera, mentre un valore inferiore ai 50 punti indica una contrazione.

Passando alla cronaca societaria, e’ avanzato alla grande il colosso dei macchinari per l’edilizia Caterpillar, che potrebbe beneficiare enormemente dalle necessita’ di ricostruzione delle zone colpite dall’uragano Katrina. Sono apparse sotto pressione, invece, le azioni del colosso assicurativo American International Group, sulle preoccupazioni dell’elevata esposizione del gruppo alle richieste di risarcimento derivanti dai danni causati dal passaggio dell’uragano.

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Tra gli altri titoli del Dow Jones, hanno riportato i maggiori rialzi Hewlett-Packard, Coca Cola, Verizon, Merck ed Exxon Mobil. Particolarmente negative le performance di Alcoa, General Motors, Walt Disney e Wal-Mart.

A livello settoriale, gli indici di riferimento del comparto energetico, l’Amex Oil e Gas Index (XOI), il Philadelphia Oil Service Index (OSX), e l’Amex Natural Gas index (XNG) hanno toccato i massimi storici.

Sugli altri mercati, l’euro ha recuperato terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2336. In rialzo l’oro, ieri sceso ai minimi del mese. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato $2.60 a quota $438.10 all’oncia. In rally, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.01% dal 4.10% di martedi’.