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WALL ST: DICEMBRE PARTE SOTTO I MIGLIORI AUSPICI

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Fedele alla tradizione che lo vuole uno dei periodi piu’ favorevoli per l’azionario Usa, il mese di dicembre a Wall Street e’ partito all’insegna dei rialzi.

Le conferme sul rafforzamento della ripresa, i dati incoraggianti sulle vendite retail e i giudizi positivi delle banche su importanti gruppi societari sono le principali ragioni che hanno alimentato la crescita dei listini.

Il Dow Jones ha guadagnato l’1.19% a quota 9899, l’S&P500 l’1.13% a 1070 e il Nasdaq l’1.51% a 1989 punti.

Per il Nasdaq, a cui mancano appena 10 punti dalla fatidica soglia psicologica di quota 2000, si tratta della miglior chiusura dal gennaio 2002.
Da notare che statisticamente dal 1950 in poi, il mese di dicembre e’ sempre stato il migliore dell’anno per l’indice S&P 500.

La ventata di ottimismo e’ partita, ancora prima dell’apertura della borsa, con la diffusione dei dati sulle spese del weekend di Thanksgiving, la festa del ringraziamento americana: le prime stime parlano di un incremento del 5% rispetto all’anno scorso. Il n.1 del comparto, Wal-Mart, nel solo venerdi’ successivo alla ricorrenza festiva ha registrato un record di vendite di $1.52 miliardi, contro gli $1.43 del 2002.

Le notizie dal fronte economico, che continuano a descrivere un quadro in miglioramento, hanno poi ulteriormente alimentato il buonumore degli operatori. L’indice ISM manifatturiero a novembre si e’ attestato a 62,8 punti, contro i 58,1 stimati dal mercato e i 57 del mese precedente. Si tratta del quinto mese consecutivo che il dato si conferma sopra i 50 punti, soglia che divide espansione da recessione.

Buone notizie anche dal settore hi-tech. La Semiconductor Industry Association ha reso noto che le vendite globali di chip a ottobre sono aumentate del 23% su base annua: e’ il maggiore incremento da 13 anni. A livello societario, da segnalare i giudizi positivi di alcuni broker sui colossi software Oracle e Sap. Bene inoltre le blue chip General Electric e International Paper, entrambe promosse dalle banche nella categoria Buy.

Delle trenta societa’ che compongono il Dow Jones, 25 hanno chiuso con il segno positivo. Tra i titoli in calo, da segnalare Boeing, che ha ceduto circa l’1% dopo che l’a.d. Phil Condit ha rassegnato le dimissioni dal gruppo. Non hanno invece particolarmente impensierito le dimissioni di Roy Disney, (ex) vice presidente di Walt Dysney.

Sugli altri mercati, hanno ceduto terreno i titoli di Stato, sotto pressione a causa dell’andamento molto positivo dell’economia reale. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ passato al 4.392% dal 4.320% della chiusura di venerdi’.

Il rafforzamento della ripresa ha invece fornito un sostegno alla quotazione del dollaro, che ha recuperato le perdite nei confronti dell’euro dopo essersi spinto ai nuovi minimi storici contro la divisa comunitaria. Il cambio euro/dollaro nel tardo pomeriggio a New York e’ a 1.1974.

Ancora in progresso il mercato dell’oro, con il prezzo spot salito a $403 all’oncia (+0.80). In calo, infine, il prezzo del petrolio, che si e’ portato sotto i $30 al barile: il mercato ora si aspetta che a dicembre l’Opec non tagliera’ le quote di produzione, come era stato invece paventato in precedenza.

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