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WALL ST. CONTRASTATA, GIU’ IL COMPARTO FINANZIARIO

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Il nuovo mese si e’ aperto con gli indici contrastati a New York. Ancora incerti sull’outlook economico gli operatori hanno proseguito sulla strada delle vendite per la terza seduta consecutiva, spingendo ulteriormente al ribasso i titoli del comparto finanziario a causa delle cattive notizie giunte dai comparti bancario ed assicurativo. Il Dow Jones, in recupero proprio sul finale, e’ riuscito a ridurre le perdite a -0.06% a 12258, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.05% a 1331, il Nasdaq ha perso lo 0.57% a 2258.

Il gruppo delle societa’ finanziarie facenti parte dell’indice S&P500, in calo del 14% quest’anno, ha accusato il taglio delle stime effettuato dagli analisti di Merrill Lynch (MER) ed Oppenheimer. A guidare i ribassi sono state Lehman Brothers (LEH) e Goldman Sachs (GS), Citigroup (C) (la piu’ grossa banca americana) ha visto il proprio titolo ritracciare di oltre il 2.5%, l’indice settoriale ha lasciato sul terreno due punti percentuali circa.

Tra i titoli assicurativi, vendite sul colosso American International Group (AIG), componente del Dow Jones, dopo la lettera inviata da Warren Buffett agli investitori del suo gruppo Berkshire Hethaway (ZZZ) in cui si legge che “e’ ormai certo che i margini di profitto dell’industria assicurativa scenderanno in maniera significativa nel 2008 […] la festa e’ finita”.

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A soffrire e’ stato anche l’intero comparto aereo. Le azioni della compagnia Northrop Grumman (NOC) sono balzate del 6% dopo che la sussidiaria europea EADS si e’ aggiudicato un importante contratto del valore di $35 miliardi da parte dell’Air Force americana. Il colosso Boeing (BA) pero’, inizialmente indicato come possibile vincitore della gara per la fornitura dei numerosi aerei cisterna, e’ arretrato del 2.80% trasciando al ribasso i titoli dei suoi diretti fornitori tra cui Spirit Aerosystems (SPR), Rockwell Collins (COL) e United Technologies (UTX).

Nel comparto hi-tech, male Apple (AAPL) a causa del taglio delle stime sui profitti da parte di Bank of America (BAC), giu’ anche Google (GOOG) ed eBay (EBAY) dopo che gli analisti di Piper Jaffray hanno espresso dubbi sulla conferma deelle stime da parte delle grosse banche d’affari per via della quasi certa riduzione della spesa dei consumatori.

Poco incoraggianti gli aggiornamenti sulla congiuntura Usa rilasciati in giornata. L’indice ISM manifatturiero nel mese di febbraio ha registrato un calo a 48.3 punti (contrazione!), leggermente meglio comunque delle attese degli analisti, che avevano previsto un calo a quota 48 (la contrazione infatti era attesa dopo i deludenti numeri comunicati nei giorni scorsi sull’attivita’ delle aree di New York, Chicago e Philadelphia). Ancora news negative sono giunte dal fronte immobiliare, con la spesa per le costruzioni di gennaio scesa in misura superiore al consensus.

Montano intanto le speculazioni sulla prossima mossa della Federal Reserve, la cui decisione sui tassi e’ prevista per il prossimo 18 marzo. La banca olandese ING aveva dichiarato in mattinata che “nel caso di una lettura inferiore ai 50 punti (contrazione) dell’ISM, la Fed potrebbe adottare una politica maggiormente aggressiva, optando per una riduzione del costo del denaro superiore ai 50 punti base”.

Da una nota diffusa dagli analisti della banca italiana UniCredit si legge che “il deterioramento delle condizioni dei mercati prosegue, sollevando dubbi sull’effetto dei tagli ai tassi da parte della Fed che non sembrano aver ancora rimosso i rischi al ribasso per l’economia. Sara’ fondamentale il rapporto occupazionale, in calendario per venerdi’ prossimo”.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in progresso dopo essersi spinto ad un nuovo record di $103.90. I futures con consegna aprile hanno archiviato la sessione a quota $102.45 al barile, in rialzo di $0.61. Sul valutario, euro in progresso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5209 (top $1.5227). Nuovo record (990.80) per l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $9.20 a $984.20 all’oncia. Invariati infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ rimasto fermo al 3.53%.

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