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WALL ST. CHIUDE IN ROSSO, I CONTI NON TORNANO

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La stabilita’ politica promessa ai mercati dalla fine della lotta per la Casa Bianca non ha convinto gli investitori. Profit warning, continui segnali di rallentamento dell’economia e tassi d’interesse inchiodati ai massimi hanno spinto in ribasso tutti gli indici.

Il Nasdaq ha chiuso a 2.728,51 (-3,34%), il Dow Jones ha chiuso a 10.674,99 (-1,11%), l’ S&P 500 a 1.340,93 (-1,40%) e il Russell 2000 a 461,82 (-1,72%).

La seduta si e’ aperta con due nuovi ‘profit warning’, ma le cattive notizie non arrivano dal comparto dei personal computer, sulla cui crisi non ci sono dubbi, bensi’ da due gruppi primari del settore bancario e finanziario Chase Manhattan e JP Morgan, che ancora stanno perfezionando la fusione.

Tra gli operatori e’ quindi cominciata a circolare la voce che anche Citigroup e Morgan Stanley Dean Witter avrebbero mancato gli obiettivi di bilancio per il quarto trimestre.
Le societa’ interessate si sono rifiutate di commentare l’indiscrezione e Wall Street l’h presa come una conferma in carta bollata.

Gli ordini di vendita si sono concentrati sui titoli finanziari e assicurativi, che hanno contribuito in modo determinate a una perdita di quasi 120 punti sull’indice Dow Jones.

Il piccolo rally delle Blue Chip, che ieri aveva salutato la sentenza della Corte suprema con cui George W. Bush ha ottenuto la Casa Bianca, e’ stato cosi’ cancellato abbondantemente.

Il Nasdaq ha fatto resistenza per tutta la mattinata, tenendosi appena sotto la parita’, ma la tendenza generale al ribasso ha avuto il sopravvento, accanendosi sul finale sino una perdita superiore al 3% che ha schiacciato il tabellone elettronico in area 2.700, pronto a sfondare anche questa soglia di supporto se domani non cambiera’ l’umore degli investitori.

Abby Cohen, capo delle strategie di investimento di Goldman Sachs, ha diffuso una nota in cui afferma che la fase degli squilibri si e’ conclusa e che il 2001 sara’ tutto all’insegna dei rialzi. Per dare un’idea di quanto ci sia da guadagnare, Cohen ha detto che l’indice allargato S&P 500 e’ sottovalutato di circa il 15%.

Le sue valutazioni sono scivolate come acqua sull’olio e a Wall Street, alla chiusura degli scambi, quando lo S&P 500 aveva perso ancora terreno, nessuno si e’ consolato al pensiero che la sottovalutazione e’ ora del 16%.

Eppure molti analisti avevano insistito che un repubblicano alla Casa Bianca avrebbe ridato impulso al mercato azionario, che il piano riduzione fiscale in cima al programma di George W. Bush sarebbe stato una molla per le imprese e per i consumi.

Gli investitori sembrano invece non aspettarsi proprio nulla, forse perche’ sanno che anche in America le promesse della campagna elettorale scadono il giorno stesso in cui si va a votare e ora e’ passato piu’ di un mese.

Pesa una considerazione: con due mandati consecutivi e otto anni di tempo, Bill Clinton, un presidente eletto con una solida maggioranza e che si e’ sempre mostrato capace di catturare consenso, non e’ riuscito a far passare un solo disegno di legge cui si possa attribuire un effetto diretto sull’economia o sulla borsa.

Nessuno si aspetta davvero che George W. Bush spenda il surplus di bilancio per tagliare le tasse secondo quel piano con cui ha fatto sognare i contribuenti e sorridere qualche economista.

Il Congresso degli Stati Uniti e’ diviso: ne’ i repubblicani ne’ i democratici hanno i numeri per decidere da soli. Il presidente dovra’ scendere a patti in continuazione e dovra’ scontare per tutta la durata del suo mandato le circostanze e il modo in cui ha prevalso sull’avversario.

Con inusuale sprezzo per le proprie istituzioni, l’America parla di un presidente dimezzato.

Ieri sera, ringraziando gli elettori e impegnandosi a servire la nazione come 43mo presidente, Bush ha parlato di cooperazione, di lavorare insieme per gli Stati Uniti, ripetendo uno dei suoi slogan preferiti: ‘Gettiamoci la politica alle spalle’.

(Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
SPECIALE WALL STREET ITALIA
)

Wall Street lo ha preso alla lettera: della politica mostra di non curarsi e si concentra sui numeri, quelli dei bilanci aziendali e quelli da cui si dovra’ capire il reale stato di salute dell’economia americana.

I prezzi alla produzione in novembre, secondo i dati diffusi stamane dal dipartimento del Lavoro Usa, sono aumentati dello 0,1%, la meta’ rispetto allo 0,2% stimato dagli analisti di riferimento a Wall Street, e in netta flessione rispetto allo 0,4% di ottobre. Escludemdo le componenti piu’ volatili dell’indice, quelle relative al settore dell’energia e alimentare, i prezzi alla produzione sono scesi dello 0,1%.

La Federal Reserve puo’ essere soddisfatta, i segnali di rallentamento – che il suo presidente, Alan Greenspan, ha recentemente definito “apprezzabili” – ci sono proprio tutti.

I continui ‘profit warning’ della aziende dicono chiaro e tondo ai mercati che se l’economia rallenta le previsioni di bilancio non sono piu’ valide e gli utili saranno inferiori alle aspettative.

Gli investitori aspettano che la Fed si decida: d’inflazione neppure l’ombra, quanto occorrera’ aspettare per vedere una riduzione dei tassi d’interesse? Perche’ devono restare inchiodati al 6,5%, il massimo degli ultimi dieci anni?

Greenspan non ha fretta e sembra proprio che il comitato direttivo della Fed, convocato per martedi’ prossimo, 19 dicembre, si limitera’ a dire che i tempi sono maturi per valutare una riduzione del costo del denaro e non fara’ assolutamente nulla.

Greenspan come un Babbo Natale cattivo che tiene nel cassetto la lettera di Wall Street. Il regalo lo mandera’ dopo la Befana: prossima riunione del comitato, 19 gennaio 2001.

E il tradizionale rally di fine d’anno? Gli investitori sono convinti che possa aspettare.

Tra i principali titoli in movimento quest’oggi a Wall Street:

Nel settore dei media, Time Warner (TWX) e America Online (AOL) hanno firmato il protocollo d’intesa con le autorita’ federali che controllano le telecomunicazioni: il sistema di tv via cavo aperto a societa’ Internet concorrenti. Nasce un gruppo valutato $111 miliardi. Entrambi i titoli hanno guadagnato circa il 3%.
(Vedi Antitrust: semaforo verde per Aol-Time Warner)

Nel settore finanziario, Chase Manhattan Corp. (CMB) e J.P. Morgan & Co. (JPM) hanno annunciato questa mattina che gli utili relativi al quarto trimestre saranno inferiori a quanto previsto dagli analisti a causa del deterioramento del mercato dei capitali e degli alti costi. Entrambi i titoli hanno perso circa il 3,5%.
(Vedi Banche: ‘profit warning’ per Chase e JP Morgan)

Nel settore chimico, Du Pont Co. (DD), il piu’ grande gruppo al mondo, ha annunciato questa mattina il prossimo scorporo della divisione farmaceutica confermando di essersi rivolta a Morgan Stanley Dean Witter & Co. (MWD) per valutarne un futuro ingresso sul mercato. Il titolo Du Pont ha guadagnato quasi il 3,5%, mentre il titolo Morgan Stanley ha perso quasi il 9,5%.
(Vedi Du Pont scorpora divisione farmaceutica)

Nel settore dei software, Adobe Systems (ADBE) ha perso il 13,5%. La societa’ che produce software grafici per l’editoria quali Photoshop e Illustrator dovrebbe pubblicare oggi i dati di bilancio relativi al quarto trimestre. Gli analisti si aspettano un utile di 29 centesimi per azione, mentre nello stesso periodo dello scorso anno la societa’ ha registrato un utile di 23 centesimi per azione. Questa mattina la banca d’affari Morgan Stanley Dean Witter & Co. ha inoltre ridotto il rating da “Outperform” a “Neutral”.
(Vedi Borsa: Adobe brucia 12% su valutazioni msdw)

Nello stesso settore, Verity (VRTY) ha chiuso il suo secondo trimestre con utili di 23 centesimi ad azione, superiori ai 20 centesimi previsti dai principali analisti. La societa’ ha inoltre annunciato di essere in grado di battere le aspettative sugli utili anche per quanto riguarda gli utili dell’anno fiscale 2001. Il titolo ha guadagnato il 20,5%.

Nel settore aereospaziale, Boeing Co. (BA) ha nominato l’ambasciatore Thomas R. Pickering, ex sottosegretario agli Affari Esteri del governo americano ed ex capo missione in Russia e presso le Nazioni Unite, quale vice direttore generale incaricato delle relazioni internazionali. Pickering, per il quale e’ stata creata una posizione ‘ad hoc’, e’ stato scelto per la sua grande esperienza come negoziatore, l’uomo giusto per guidare l’espansione del colosso aereospaziale in Europa, Asia e Africa. Il titolo Boeing ha perso l’ 1,5%.

Nel settore del lusso, Gucci Group NV (GUC) prevede che gli utili per azione non raggiungeranno i livelli dell’anno scorso a causa degli alti costi delle recenti acquisizioni. Il titolo ha perso quasi il 2,5%.

Nel settore dei macchinari per ufficio, Xerox Corp. (XRX) ha annunciato questa mattina la vendita delle operazioni in Cina a Fuji Xerox Co.. La transazione, valutata $550 milioni, rappresenta per il colosso americano delle fotocopiatrici un’infusione di denaro necessaria per diminuire i costi di produzione e gonfiare gli utili. Il titolo Xerox ha guadagnato quasi il 9%.

Nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni, Cisco Systems Inc. (CSCO) ha annunciato questa mattina l’acquisizione di ExiO Communications, una societa’ a capitale privato, per $155 milioni in azioni. E’ la ventiduesima operazione di acquisizione di Cisco dall’inizio dell’anno. Il titolo Cisco ha guadagnato lo 0.5%.

Nel settore dele spedizioni internazionali, United Parcel Service Inc. (UPS) ha ammesso questa mattina che manchera’ gli obiettivi di bilancio per l’ultimo trimestre dell’anno visto che le spedizioni all’interno degli Stati Uniti sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno. La societa’ prevede di chiudere il quarto trimestre con un utile compreso tra 7 e 10 centesimi per azione, ben al di sotto dei 56 centesimi registrati nello stesso periodo del 1999 e dei 14 centesimi previsti dai principali analisti di Wall Street. Il titolo UPS ha perso oltre il 5,5%.

Nel settore delle fibre ottiche, Corning (GLW) ha perso quasi il 4,5% dopo aver annunciato che prevede di chiudere il quarto trimestre con utili compresi tra i 26 e i 28 centesimi per azione, mentre gli utili relativi all’intero anno 2000 dovrebbero essere compresi tra $1,15 e $1,17. Le aspettative degli analisti erano rispettivamente di 28 centesimi e $1,17.

Nel settore delle componenti elettroniche, Sanmina Corp. (SANM) intende procedere con uno split azionario 2 per 1. Il titolo ha guadagnato quasi il 5%.

Nel settore Internet, Salomon Smith Barney ha rivisto in positivo le sue previsioni sulle perdite di Amazon.com (AMZN) relative al quarto trimestre, portandole da 22 a 25 centesimi per azione, in previsione di consistenti vendite natalizie. Il titolo ha perso quasi il 4,5%.

Nel settore delle telecomunicazioni, AT&T (T) ha intenzione di rivendere a Time Warner il 25% dell’operatore via cavo Time Warner Entertainment. La transazione e’ uno dei requisiti richiesti dalle autorita’ antitrust americane per dare il via alla fusione di di AT&T con MediaOne. Il titolo AT&T ha perso oltre l’ 1,5%.

Ecco di seguito la lista dei 10 titoli piu’ scambiati
al New York Stock Exchange (dati non ufficiali di chiusura) con
rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure
definitive cliccando sul simbolo dei singoli titoli)
:

SIMBOLO

SOCIETA’

VOLUME

PREZZO (in $)

VARIAZIONE    (in punti)

VARIAZIONE (percentuale)

NT

Nortel Networks 

24,371,800

38.250

+1.813

+4.97%

LU

Lucent Technologies  

23,262,400

18.813

-1.125

-5.64%

EMC

EMC  

17,174,900

76.000

-1.875

-2.41%

AOL

America Online 

15,835,700

49.860

+1.410

+2.91%

CMB

Chase Manhattan  

13,567,400

43.063

-1.438

-3.23%

CPQ

Compaq Computer

13,533,900

18.580

+0.480

+2.65%

GE

General Electric

13,532,400

51.813

-1.188

-2.24%

T

AT&T 

13,268,600

22.063

-0.250

-1.12%

C

Citigroup

12,069,800

50.750

-2.250

-4.25%

XRX

Xerox  

11,402,100

6.313

+0.625

+10.99%

Ecco di seguito la lista dei 10 titoli piu’ scambiati
al Nasdaq (dati non ufficiali di chiusura) con rispettivi volumi,
prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure definitive cliccando
sul simbolo dei singoli titoli)
:

SIMBOLO

SOCIETA’

VOLUME

PREZZO (in $)

VARIAZIONE   (in punti)

VARIAZIONE (percentuale)

SUNW

Sun Microsystems

74,818,600

32.000

+0.250

+0.79%

CSCO

Cisco Systems 

41,511,400

51.188

+0.063

+0.12%

WCOM

WorldCom 

40,148,000

17.875

-0.313

-1.72%

ORCL

Oracle  

36,680,900

27.625

-0.750

-2.64%

DELL

Dell Computer  

32,241,700

19.813

-0.625

-3.06%

INTC

Intel  

28,990,600

35.438

-0.063

-0.18%

JDSU

JDS Uniphase  

28,265,300

61.750

-2.938

-4.54%

MSFT

Microsoft  

28,210,400

55.688

-1.563

-2.73%

CMCSK

Comcast

19,593,100

37.938

-0.625

-1.62%

COST

Costco Wholesale  

17,673,100

35.000

+2.250

+6.87%