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WALL ST CHIUDE CON GLI INDICI POCO MOSSI

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Finanza e tecnologia. Sono questi i settori che hanno beneficiato di un clima meno pesante a Wall Street all’indomani del taglio ai tassi Usa
.

Ai cauti acquisti intervenuti nella mattinata sono seguite le vendite del pomeriggio. Ma il tono generale e’ stato comunque positivo.

Anche le notizie macroeconomiche diffuse nella giornata hanno, in qualche modo, creato un umore favorevole agli acquisti: sono stati migliori delle attese i dati sulla produttivita’ del terzo trimestre e sulle scorte all’ingrosso . Snobbato il credito al consumo, superiore delle previsioni.

Deboli invece petroliferi, utility e telecomunicazioni.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.837,53 (+0,13%)
Il Dow Jones a 9.554,37 (-0,38%)
L’S&P 500 a 1.115,80 (-0,27%)

Steve Young, responsabile degli investimenti di Banc of America, riassume efficacemente la situazione: “I settori che hanno registrato gli utili trimestrali peggiori sono il tecnologico e l’industria dei materiali di base (cementifero, minerario, etc), ma entrambi – osserva Young – a ottobre sono andati meglio del resto del mercato. D’altra parte, utility e comparto sanitario, che hanno registrato delle trimestrali positive, sono andate meno bene degli indici”.

A dare una sferzata positiva al Nasdaq sono stati oggi proprio i gruppi leader dei vari sottosettori high tech, spinti dalle aspettative di una ripresa degli investimenti: il gigante delle infrastrutture per Internet Cisco (CSCO -Nasdaq), il numero due del software Oracle (ORCL -Nasdaq), e i titoli dell’hardware, come IBM (IBM – Nyse) o Sun Microsystem ( SUNW -Nasdaq).

Fuori dal coro invece due gruppi leader, che per diversi motivi, in questi giorni sono presi con le molle dagli investitori: Microsoft (MSFT – Nasdaq) – che ancora non e’ uscita dal tunnel giudiziario che ha inboccato tre anni fa – e l’accoppiata Compaq (CPQ -Nyse)- Hewlett-Packard (HWP -Nyse), protagonisti di un caso di matrimonio osteggiato dalla famiglia.

Sul fronte della old economy, buona la performance dei titoli finanziari che hanno segnato un deciso rialzo sulla scia del taglio ai tassi di interesse. Il mercato spera che l’economia riparta, incentivando cosi’ gli impieghi e le fusioni fra societa’ (con relative commissioni per le banche).
Si sono fatti notare i rialzi di American Express (AXP -Nyse), JP Morgan (JPM -Nyse) e Citigroup (C -Nyse).

In difficolta’ il comparto petrolifero – perennemente penalizzato dalla debolezza delle quotazioni del petrolio – e le utility.
In quest’ultimo caso ha pesato soprattutto il tonfo di Enron (ENE – Nyse), primo gruppo statunitense che commercia gas naturale ed elettricita’. A schiacciare il titolo e’ stata la notizia che Standard & Poor’s
ha ridotto il rating sul debito obbligazionario della societa’, portandolo vicino al rango di “junk bond” (obbligazioni spazzatura). Ma un rumor circola sul mercato…

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Da segnalare infine i ribassi del settore telecomunicazioni: Qualcomm (QCOM -Nasdaq) martedi’ dopo la chiusura dei mercati ha annunciato un bilancio trimestrale deludente; Nokia (NOK – Nyse) e’ stata vittima dei realizzi dopo i rialzi senza fine messi a segno nell’ultimo mese.

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