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WALL ST. CEDE TERRENO, PREOCCUPANO UTILI AZIENDE

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I principali indici azionari americani hanno archiviato la seduta in ribasso, mettendo fine al poderoso rally degli ultimi giorni. I deludenti outlook societari e le notizie di migliaia di licenziamenti da parte delle aziende americane hanno risvegliato le preoccupazioni degli investitori sulle prospettive dell’economia. Il Dow Jones ha ceduto il 2.72% a 8691, l’S&P500 il 2.31% a 288, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.55% a 1547.

La recessione continua a rappresentare una seria minaccia per i consumatori e le aziende. Il numero di disoccupati continua ad aumentare, il mercato immobiliare fatica a ripartire, le vendite al dettaglio restano deboli a causa dell’inferiore potenziale di acquisto delle famiglie.

Dopo la lunga serie di tagli alla forza lavoro annunciata la scorsa settimana da numerose societa’ (AT&T, Du Pont, Dow Chemical, Carlyle, tra le altre), in mattinata il colosso dell’alta tecnologia Sony ha dichiarato che effettuera’ un taglio del 5% dello staff impiegato nella divisione elettronica, che si traduce nell’eliminazione di circa 8 mila posti. La conglomerata industriale Danhaer ha annunciato la chiusura di 13 stabilimenti e il taglio di 1700 posti di lavoro a causa del deterioramento economico. L’azienda ha anche rivisto al ribasso le stime sui profitti del trimestre in corso.

A lanciare allarmi sui prossimi risultati fiscali e’ stato anche il corriere internazionale FedEx (considerato un po’ il barometro dell’economia) che ha rivisto al ribasso le stime sull’EPS del quarto trimestre a $0.10-0.16 (da $0.30-0.36), causando un tonfo del 12% del titolo. Preoccupante anche l’annuncio del colosso dei chip per la telefonia mobile Texas Instruments che ha ridotto le previsioni sull’intero anno fiscale a $3.50-4.75 (da $4.75-5.25). Profit warning anche dal produttore di acciaio Nucor.

“Ci dovremo abituare a questo tipo di annunci nei prossimi mesi” ha affermato Robert Lutts, responsabile investimenti di Cabot Money Management. “Ci saranno nuove revisioni su utili e profitti, cosi’ funziona l’economia reale”.

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Nella seduta precedente l’indice S&P500 ha segnato la fine tecnica del mercato orso che dura ormai da 14 mesi. Il listino e’ in ancora in ribasso del 40% circa dall’inizio dell’anno ma comunque in ripresa rispetto ai minimi di 11 mesi toccati alcune settimane fa. Dopo il recente rally alcuni analisti hanno giustificato le vendite giornaliere in parte con alcune prese di beneficio da parte degli investitori.

E’ tornata inoltre a prevalre l’incertezza nel comparto dell’auto, in vista della possibile approvazione del piano di salvataggio che eviterebbe alle tre case di Detroit di dichiarare bancarotta ed effettuare massicci tagli al personale. I leader democratici hanno gia’ inviato alla Casa Bianca una proposta per un prestito ponte da $15 miliardi che richiede determinate concessioni da GM e Chrysler (Ford sarebbe esclusa) e soprattutto un solido piano di ristrutturazione di lungo termine.

Alcuni senatori repubblicani, pero’, esclusi dal processo di negoziazione, hanno fatto capire che la firma e’ tutt’altro che certa. E non immediata. “Stiamo diventando un’economia socialista”, ha affermato l’ala pro-libero mercato dei repubblicani, che giustamente mette sotto accusa il management delle aziende. Stando alle ultime indiscrezioni tuttavia, l’accordo tra Congresso e Casa Bianca sul prestito di breve termine potrebbe giungere entro i prossimi due giorni.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo il petrolio. I futures con consegna gennaio hanno archiviato la seduta in ribasso di $1.64 a $41.07 al barile. Sul valutario, in lieve flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2925. In rialzo l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno guadagnato $4.90 a $774.20 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.6690% dal 2.7340% di lunedi’. Record negativo per il rendimento sul Treasuty a 4 settimane, crollato a 0.00%.

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