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WALL ST APRE MALE CON BUSH, DISOCCUPATI E INTEL

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Partenza in rosso per Wall Street. Il nuovo scivolone del dollaro contro l’euro , unito alle previsioni sconfortanti sul fatturato rilasciate ieri da Intel (INTC – Nasdaq) e alla sfida lanciata da Bush innervosisce gli investitori. La guerra sarebbe “questione di giorni”.

Non aiutano le notizie provenienti dal fronte macroeconomico, che prima dell’inizio delle contrattazioni hanno visto sotto i riflettori la comunicazione del tasso di disoccupazione di febbraio .

Indicazioni negative sono arrivate tuttavia dai posti di lavoro che, invece di aumentare come stimato dagli analisti, hanno registrato una flessione di 308.000 unita’. Si tratta del calo piu’ significativo dal novembre del 2001. Immediato l’impatto sul dollaro .

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Attesa, alle ore 15:45, sul discorso che sara’ tenuto dal presidente della Federal Reserve Alan Greenspan. Alle 16 invece l’attenzione degli investitori sara’ focalizzata sul rapporto che il capo degli ispettori delle Nazioni Unite Hans Blix presentera’ di fronte al Consiglio di Sicurezza relativo all’esito delle ispezioni in Iraq. Sembrano mancare pochi giorni, tuttavia, all’ora X, ossia al momento dell’attacco da parte degli Stati Uniti. Bush ha lanciato un chiaro messaggio al mondo intero, sottolineando che l’America attacchera’ anche senza il si’ dell’Onu.

“Ci troviamo in una fase in cui i mercati sono pilotati dalle preoccupazioni sul fronte internazionale”, ha dichiarato Achim Stranz, chief investment officer di Axa Investment managers , intervistato da Bloomberg.com. “Non si puo’ escludere che i mercati continueranno a scendere.”

INTEL SOTTO I RIFLETTORI

Gli investitori hanno atteso con trepidazione l’aggiornamento sugli utili trimestrali che il colosso dei chip Intel ha rilasciato nella serata di giovedi’, dopo la chiusura dei mercati. E’ naturale che dunque Intel si confermi oggi un importante market mover, spingendo al ribasso l’high tech. Le previsioni del gigante non sono state accolte positivamente dai mercati. Intel ha infatti ridotto le stime sulle vendite relative al primo trimestre del 2003, portandole dal precedente valore compreso tra $6,5 miliardi e $7 miliardi alla nuova forchetta tra $6,6 miliardi e $6,8 miliardi. Immediata e’ stata la reazione della banca d’affari CIBC, che ha abbassato le previsioni sugli utili per azione del 2003 da 65 a 55 centesimi. Ridotte anche le stime sugli utili per azione del 2004.

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Sarebbe a repentaglio il futuro del colosso automobilistico Ford (F – Nyse), stando almeno alle parole di Sean Egan, fondatore dell’agenzia di rating Egan Jones. Egan e’ noto per aver saputo prevedere i crolli di Enron e di WorldCom prima che gli stessi mercati ne avessero sentore.

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