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WALL ST. APRE IN ROSSO COLPITA DAL LAVORO (DALLA MANCANZA DELLO STESSO)

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Partenza in rosso per i listini americani, che estendono il calo del 2.6% accusato ieri e il -1.4% accumulato in settimana. A pesare sul mercato sono le cifre del rapporto chiave sull’occupazionale mensile, che hanno evidenziato una perdita di posti di lavoro maggiore delle previsioni e un tasso di disoccupazione salito al 9.8%, sui massimi di 26 anni.

L’intenzione degli operatori di vendere titoli in presenza di un dato piu’ debole del previsto contrasta in realta’ con la predisposizione degli stessi vista nelle ultime settimane, quando molto di loro hanno dimenticato in fretta qualsiasi delusione provocata dal fronte macroeconomico. Tuttavia le persistenti preoccupazioni circa la rapidita’ con cui arriveranno finalmente dei report positivi, ha spinto molti trader a mantenere un approccio sempre piu’ cauto.

Il governo ha annunciato che il settore non agricolo ha perso piu’ posti del previsto in settembre, 263 mila, alimentando le preoccupazioni che il tasso di disoccupazione in crescita finira’ per pesare sulle famiglie americane, compromettendo la ripresa economica. Ieri sera a borsa chiusa Goldman Sachs aveva rivisto al ribasso le sue previsioni, stimando che la perdita di posti di lavoro negli Stati Uniti per settembre sarebbe stata di 250.000 unita’, rispetto alle 200.000 inizialmente previste. In agosto furono persi 201.000 posti (dato rivisto da -216.000). In totale l’economia americana ha bruciato 7.2 milioni di posti di lavoro da quando la recessione e’ cominciata ufficialmente nel dicembre 2007.

Tra gli altri eventi che polarizzeranno l’attenzione del mercato figurano l’incontro tra i ministri delle Finanze dei Paesi del G-7, che prendera’ il via a Istanbul, oltre al secondo voto dell’Irlanda sul trattato dell’Unione Europea. Alle 16 italiane gli operatori conosceranno poi i numeri relativi agli ordini alle fabbriche. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 79 centesimi al giorno, provalo.

Dall’inizio della settimana il paniere allargato ha accusato una contrazione dell’1.4%, sulla scia dei timori secondo cui il rally di sette mesi dei listini abbia oltrepassato le reali prospettive di una ripresa economica. Il mercato viene dalla peggiore prova giornaliera degli ultimi tre mesi, dopo che l’ultima carrellata di dati macro ha nella maggior parte dei casi deluso le previsioni.

Diversi elementi fanno pensare che tra i fattori alla base del movimento ribassista visto ultimamente vi siano anche le crescenti attivita’ di “window dressing” dei manager dei fondi, un’iniziativa volta a migliorare l’offerta del proprio portafoglio: liberandosi dei titoli che peggio si sono comportati, sostituendoli con quelli che hanno guadagnato di piu’, lo scopo e’ quello di meglio presentare i propri prodotti ai clienti.

In ambito societario la travagliata societa’ erogatrice di prestiti CIT Group ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione senza il quale la bancarotta sarebbe inevitabile. I titoli Accenture potrebbero essere messi sotto pressione dopo che le previsioni dell’azienda di consulenza IT sugli utili e il fatturato sono risultate inferiore alle stime degli analisti. Rob Walton, presidente di Wal-Mart, ha avvertito che la societa’ di vendite al dettaglio dovra’ fare i conti con una lenta ripresa negli Stati Uniti, mentre le operazioni asiatiche dovrebbero comportarsi meglio. I titoli Wal-Mart sono piuttosto deboli nelle contrattazioni preborsa.

Potrebbe invece rivelarsi una giornata all’insegna degli acquisti per First Solar, dopo che Standard & Poor’s ha riferito che la produttrice di pannelli solari verra’ aggiunta all’S&P 500, prendendo il posto di Wyeth, che e’ stata acquistata da Pfizer. Hanno preso il via intanto le trattative tra Comcast e GE per la vendita della divisione di intrattenimento di quest’ultima, NBC Universal.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il greggio. I futures con consegna novembre cedono $1.62 a quota $69.20 al barile. Sul valutario sotto pressione l’euro, in vista dell’incontro dei ministri delle Finanze del G-7 che dovrebbe essere incentrato proprio sul progressivo apprezzamento della moneta unica visto di recente. L’euro e’ in flessione nei confronti del dollaro a quota $1.4506. In contrazione l’oro, con i futures con scadenza dicembre che perdono $8.70 a quota $992.00 l’oncia. In forte progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.1530% dal 3.1940% di ieri.