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WALL ST. ACCELERA AL RIBASSO, GREGGIO RECORD

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I listini non riescono a recuperare dalla debolezza mostrata negli ultimi giorni (controlla la performance in tempo reale) e si avviano a chiudere la sessione in territorio negativo. Il dato sull’inflazione, migliore delle attese ha parzialmente rassicurato gli operatori, ma il crollo della fiducia dei consumatori ha di fatto cancellato il contenuto ottimismo mostrato nei primissi minuti di scambi.

A far accelerare i listini in territorio negativo negli ultimi minuti e’ stata la nuova impennata dei prezzi petroliferi, arrivati a toccare un nuovo record storico di $142.99. Dopo aver violato per la prima volta la soglia dei $140 nella giornata di ieri, il petrolio sta continuando a spingersi al rialzo a nuovi massimi. Al momento i futures con scadenza agosto sono tornati a trattare poco sopra la soglia dei $140, ma l’alert resta alto.

In chiaroscuro i dati macro. Nel mese di maggio il reddito personale e’ cresciuto in misura nettamente superiore alle spese al consumo, a livelli migliori delle attese. La componente inflazionistica del dato ha evidenziato un aumento inferiore alle attese, smorzando relativamente i timori sulla dinamica dei prezzi. Nei giorni scorsi i governatori della Fed avevano espresso chiaramente una forte preoccupazione su tale aspetto, tanto da lasciare intendere un possibile rialzo dei tassi d’interesse nei prossimi meeting.

Ha deluso invece il dato sulla fiducia dei consumatori stilato dall’Universita’ del Michigan, rivisto al ribasso dalla lettura preliminare ad un nuovo minimo di 28 anni (terzo peggior livello di sempre). E’ evidnete come le famiglie americane risentano del continuo incremento dei prezzi energetici, del deprezzamento degli immobili e delle poco rassicuranti condizioni del mercato del lavoro. “Dicono che si tratta di una grande operazione, ma cosa accadra’ nei prossimi mesi quando si sara’ esaurito l’effetto del programma di stimolo fiscale?” si chiede Hugh Johnson, chairman e chief investment officer di Johnson Illington Advisors.

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Il clima a Wall Street resta dunque incerto. La borsa non sembra in grado di reagire dopo gli scivoloni degli ultimi giorni che hanno spinto gli indici azionari vicino ad una fase di mercato ‘orso’, in ribasso di oltre il 18% dai massimi registrati nell’ottobre dello scorso anno. Il mese che sta per concludersi potrebbe far registrare la peggiore performance dal 2002.

Gli sviluppi nel comparto societario continuano a deludere, le aziende stanno iniziando a mostrare i primi segnali di sofferenza dovuti alla recessione. I colossi tecnologici Oracle (ORCL) e Research In Motion (RIMM) hanno recentemente comunicato un outlook deludente, nell’after di ieri sera la societa’ di computer palmari Palm (PALM) ha riportato un calo delle vendite superiore alle attese e non ha fornito alcuna stima sui prossimi risultati fiscali, incrementando il clima di incertezza tra gli investitori.

Nel settore immobiliare, dopo la perdita riportata da Lennar (LEN), ad occupare la scena in mattinata e’ la rivale KB Home (KBH) che ha riportato anch’essa una perdita di gran lunga superiore alle stime degli analisti. Gli ultimi dati giunti dal comparto hanno indicato una contrazione delle vendite di immobili ed un calo record dei prezzi delle abitazioni.

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