Società

WALL ST. A DUE VELOCITA’, WAL-MART FRENA IL DOW

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La seduta di borsa, caratterizzata ancora una volta da un’ampia volatilita’, si e’ chiusa con gli indici azionari contrastati. I listini, pressati dalla deludente trimestrale di Wal-Mart che ha evidenziato il difficile momento per il settore dei consumi negli Usa, hanno recuperato parzialmente terreno sul finale in seguito alla notizia secondo cui il colosso bancario Citigroup si impegnera’ direttamente a limitare il livello dei pignoramenti delle abitazioni delle famiglie in difficolta’ nel ripagamento delle rate dei mutui. A fine giornata il Dow Jones ha ceduto lo 0.31% a 8742, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.34% a 909, il Nasdaq l’1.12% a 1617. Di rilevante importanza anche l’intervento del presidente eletto Barack Obama, secondo cui la recessione in atto durera’ ancora a lungo qualora il Congresso non interverra’ in maniera decisa e veloce.

A mettere pressione agli indici nel preborsa era stato l’annuncio del gigante delle vendite al dettaglio Wal-Mart relativo al profit warning per il quarto trimestre 2008, che ha avuto l’effetto di scuotere l’intero comparto, indebolito dalle deboli vendite riportate nell’arco della stagione delle festivita’. In settimana erano gia’ giunti simili allarmi da piu’ fronti, dal comparto hi-tech (Intel) a quello media (Time Warner), passando per il settore manifatturiero (Alcoa).

Wal-Mart ha anche riportato un aumento delle vendite comparate nel mese di dicembre inferiore alle attese, spingendo cosi’ il titolo al ribasso fino ad archiviare la seduta con una perdita del 7.70% circa. A ridurre le prospettive sui prossimi risultati fiscali sono stati anche Gap, Macy’s e Limited Brands. A sorprendere in positivo sono stati invece Sears Holdings, l’operatore che gestisce le operazioni di Kmart, che ha emesso stime positive sugli utili del quarto trimestre, e l’azienda GameStop, forte della crescita superiore al 10% delle vendite durante l’ultimo periodo dello scorso anno.

Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul
link INSIDER

Ad occupare la scena in giornata e’ stato ancora una volta anche il mercato del lavoro: nella giornata di mercoledi era emerso che nel settore privato sono stati eliminati 700 mila posti nel mese di dicembre, mentre venerdi’ sara’ rilasciato il piu’ accurato rapporto occupazionale per cui e’ previsto un ulteriore calo, il dodicesimo consecutivo. Nell’ultima settimana le richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono diminuite soprendendo gli economisti, mentre sono schizzate a nuovi massimi storici le richieste di lunga durata.

Notizie poco incoraggianti sul fronte occupazione sono giunte anche dal settore societario. EMC, l’azienda specializzata nella produzione di dispositivi per il salvataggio di dati elettronici, ha annunciato un taglio di 2400 posti di lavoro. Il colosso informatico Dell ha invece predisposto la chiusura del principale impianto di lavorazione in Irlanda in cui sono impiegati 1900 lavoratori.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ancora in calo il petrolio dopo aver riportato la piu’ massiccia perdita (-12%) degli ultimi sette anni nella seduta precedente. I futures con consegna febbraio hanno chiuso la seduta con un ribasso di $0.93 a $41.70 al barile. Sul valutario, in rialzo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3720. In rialzo l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno guadagnato $12.80 a $854.50 l’oncia. In ribasso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.4450% dal 2.4940% di mercoledi’.