Cos’è l’educazione finanziaria e perché parlarne in momenti di crisi

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Articolo di Katia Moretto, consulente patrimoniale di Treviso

 

Pochi giorni fa ho incontrato Mario un mio cliente, per fare il punto sulla situazione del suo patrimonio finanziario, così come siamo abituati a fare diverse volte nell’arco dell’anno. Mentre palavamo di mercati e di quanto sia stato importante nel pieno della pandemia di Marzo aver mantenuto un atteggiamento coerente e resiliente con la pianificazione fatta, e fissavamo insieme la strategia futura, la nostra conversazione si è spostata ai suoi 2 figli maschi Giacomo e Antonio.

Mario è un professionista stimato, uno dei pochi padri che ho conosciuto che ha pensato che istruire i propri figli non significa solo dar loro un’istruzione, ma è andato oltre. Dedica a Giacomo e Antonio, studenti universitari, un’ora alla settimana all’educazione finanziaria, li coinvolge nelle scelte degli strumenti finanziari, e fa sì che siano loro ad informarsi per capirli ricercando le informazioni utili. Ha deciso che per loro, attivare un piano di accumulo per il futuro pensionistico, era cosa importante da fare fin da subito, e in giovane età. Erano ormai le ore 20 quando Mario ha lasciato il mio studio, e nel ritorno a casa non potevo non pensare al valore aggiunto che un padre in questo modo dà ai suoi giovani figli, e a come sarebbero diventati dei risparmiatori ed investitori consapevoli e ben “attrezzati” per costruire il loro futuro.

 

Ottobre 2020: il mese dell’educazione finanziaria

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria, evento promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria Edufin, giunto quest’anno alla terza edizione. Fino al 6 novembre si terranno eventi online con l’obiettivo di sensibilizzare ed accrescere le conoscenze di base, approfondire il tema degli investimenti, della previdenza e assicurativo, necessari per gestire e programmare le risorse finanziarie personali e familiari. Temi caldissimi, soprattutto in un momento così delicato come quello che ci troviamo a vivere in questo 2020, a causa del COVID-19. Imparare a conoscere la finanza, pianificare e abbattere le barriere del “mai io non ne capisco nulla” può fare davvero la differenza, tra cui subisce e chi la crisi la gestisce.

Educazione finanziaria cosa significa

Secondo l’OCSE, l’educazione finanziaria “è un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base, e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate”

La finanza e gli italiani

Per gli italiani risparmiare è un concetto da sempre molto importante, lo si sa siamo molto formiche e poco cicale. Ma nonostante le statistiche che ci vedono ai vertici come buoni risparmiatori e ricchezza personale, siamo molto deboli nelle conoscenze finanziarie. Ciò ci espone a rischi elevati quando prendiamo decisioni d’investimento o peggio non investiamo proprio e lasciamo “giacere” le nostre risorse finanziarie.

Come ci posizioniamo a livello mondiale? Dire piuttosto male.

Solo circa il 30% degli italiani ha conoscenze finanziarie, con enormi disparità di genere, ruolo professionale e territorio, il restante 70% circa non ha alcuna nozione di finanza. E i numeri non sono incoraggianti nemmeno tra gli studenti: secondo l’ultima indagine OCSE uno studente su cinque non possiede conoscenze minime indispensabili per prendere decisioni finanziarie in modo consapevole e responsabile.

Non avere conoscenze di base e non essere informati, rende la persona vulnerabile ed incapace a fronteggiare periodi imprevisti come quello che viviamo, dove ci si può trovare a fare i conti con la riduzione o peggio la temporanea assenza delle entrate.

 

Portarsi in dote una personale consapevolezza finanziaria è il miglior alleato per sopravvivere, progredire, rinnovarsi, e in momenti di crisi ripartire.

 

Secondo un’indagine condotta da Edufin, nel periodo pre – Covid circa il 36,6% degli italiani non disponeva di denaro sufficiente per affrontare più di due mesi senza entrate, e due famiglie su dieci non avrebbe potuto affrontare un mese senza reddito.

Tra i più penalizzati i giovani e le persone con istruzione più bassa.

Oggi tre famiglie su dieci si troverebbero in difficoltà nell’affrontare una spesa imprevista e il 35% delle persone intervistate prova una sensazione d’ansia e disagio guardando alla propria situazione finanziaria.

 

Competenze finanziarie, assicurative e previdenziali impatto nella vita delle persone

 Le competenze finanziarie “Incidono profondamente sulla qualità della vita delle persone e si rivelano fondamentali per affrontare al meglio l’attuale momento di crisi e incertezza legato all’emergenza COVID-19”, così scrive Annamaria Lusardi, Direttore del Comitato Edufin.

Si perché avere conoscenze finanziarie si traduce in saper pianificare il proprio denaro, e ciò fa sì che una persona possa affrontare con meno ansia non solo i momenti di crisi, che nella vita probabilmente saranno più di qualcuno, ma anche tutte le tappe belle: dalla famiglia, al lavoro, alla pensione.

E questo senza rinunciare o peggio cadere vittima dei mercati e dei loro movimenti, gestendo ad esempio la paura evitando di cadere nel tranello del “fuggi fuggi” generale, che innesca discese vertiginose come quelle viste nei mercati tra marzo e maggio di quest’anno. Non avere nozioni finanziarie e non aver pianificato si traduce in perdite importanti che, dati alla mano, sarebbero poi state recuperate nell’arco di pochi mesi.

 

Fortificare l’educazione finanziaria è una questione non più rinviabile, è necessario oggi più che mai rendere il risparmiatore consapevole e soprattutto resiliente e focalizzato sui progetti di vita.

 

 

In questo il mio ruolo di consulente finanziario gioca in prima linea, spetta anche a noi sensibilizzare, informare ed educare. Come? Con trasparenza, ascolto e comunicazione. Il nostro è un ruolo sociale come scrive il dottor Crespi Fabrizio, e come letto altre volte tra le pagine di Wall Street Italia:

“Il consulente è eticamente responsabile, poiché non solo indirizza le persone verso progetti che possano offrire un miglioramento delle loro condizioni di vita, ma propone scelte di investimento capaci di contribuire ad un nuovo sviluppo sociale, ad una più attenta responsabilità ambientale e ad una maggiore sostenibilità economica”

Perciò non c’è più tempo, partiamo da oggi dal mese di ottobre ma estendiamo l’educazione finanziaria a tutti i mesi dell’anno!

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: [email protected]


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