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Vix sui minimi di aprile, ma c’e’ comunque da stare in allerta

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La quiete prima della tempesta. Sembra essere questa l’interpretazione che i trader piu’ accorti danno all’attuale andamento del Vix, l’indice che misura la paura tra gli operatori di mercato.

Il CBOE Volatility Index e’ scivolato sui livelli che non si vedevano da Aprile al di sotto di quota 20. La notizia e’ (apparentemente) positiva: piu’ contenuto e’ il valore dell’indice maggiore e’ l’ottimismo tra gli operatori, che non a caso sperano nella stagione delle trimestrali entrata nel vivo e negli stimoli all’economia che la Fed sembra prepararsi a sfoderare.

Se si confrontano i livelli attuali con quelli del settembre 2008, quando Lehman Brothers chiuse i battenti causa bancarotta, si puo’ comprendere la situazione attuale: area 19 contro quella superiore a 80 di oltre due anni fa, quando la paura era al top. A maggio, dopo il famoso flash crash, il Vix tocco’ la soglia di 40. Tutto tranquillo, verrebbe da dire. La lettura che danno alcuni analisti e’ invece meno rassicurante: il timore e’ che la calma di ottobre sia la stessa di quella vista ad aprile, cui segui’ la ripiegata dell’azionario.

Insomma, gli investitori sembrerebbero troppo compiacenti. Vale la pena considerare anche un altro aspetto: il Vix traccia il prezzo pagato dagli investitori per le opzioni sull’S&P 500. Il punto e’ che questa settimana ci sono delle scadenze (quelle relative ai contratti di ottobre) che spingo gli investitori a scegliere opzioni a piu’ lungo termine. La domanda dunque e’ artificialmente bassa visto che alcune delle opzioni sono valide ancora per un paio di giorni. L’impatto e’ comunque contenuto, dell’ordine di uno o due punti sul Vix, fanno notare alcuni. Ma non e’ un caso se il future sul Vix con scadenza gennaio scambia intorno a quota 28.60, ben piu’ su degli attuali livelli.