Economia

Visco: attenzione al debito sulle generazioni future

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“Lo choc energetico in corso costituisce un onere ineludibile per il Paese” ma, “se si sceglie di emettere nuovo debito pubblico”, “bisogna stare attenti a non caricare oneri ingiusti sulle generazioni future“. E’ chiaro il governatore di Bankitalia Ignazio Visco nel corso del suo intervento su “Una politica economica a misura dei giovani” al convegno “Italia: riprendere il filo della crescita”, organizzato da Assonime e Luiss in onore di Stefano Micossi.

Secondo Visco, l’onere derivato dall’aumento dei prezzi dell’energia, quella che negli anni ’70 si chiamava “la tassa dello sceicco”, è ineludibile” e “bisogna stare attenti a non caricare sulle prossime generazioni” il suo costo se si sceglie “di emettere nuovo debito” per varare misure di contenimento. A suo avviso, “non possiamo rinviare” questo costo, ma occorre “ridistribuirlo mitigandolo per famiglie e imprese più vulnerabili”. Il governatore di Bankitalia ha sottolineato:

“L’Italia è da troppi anni caratterizzata da eccesso di debito e carenza di Stato che stentano a migliorare. I mercati non funzionano bene, soprattutto nei servizi dove permangono barriere che ostacolano concorrenza. Si parla di spiagge e taxi, ma si deve pensare a finanza, telecomunicazioni”.

Poi Visco ha parlato di inflazione, precisando che “nell’area euro è prioritario vincere la battaglia contro l’inflazione, limitando quanto più possibile i danni, si tratta di un’inflazione che da noi ha origini diverse dagli Stati Uniti”. Nel corso del suo intervento, il numero uno di via Nazionale si è soffermato anche a parlare del Piano Nazionale di Resilienza e Resistenza, definito un “obiettivo primario” per l’Italia, “indipendente da chi va al governo”. Il Pnrr è destinato alla “Next generation. Si fa per loro, non lo deve pagare la Next generation. Con le ingenti risorse finanziarie del Pnrr abbiamo una netta discontinuità nella definizione delle politiche economiche e c’è una strategia negli investimenti pubblici, privati e nelle riforme, c’è una possibilità di colmare i ritardi accumulati finora. La sua attuazione nei prossimi anni è la questione cruciale, è un obiettivo primario indipendentemente da chi andrà al governo e da come ci organizziamo a livello sociale. Sarà decisivo per superare le debolezze della nostra economia”.