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Via a negoziati Russia-Ucraina in Turchia, Borse europee non ci credono

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E’ iniziato il colloquio, ad Antalya, in Turchia, tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Serghei Lavrov e Dmitry Kuleba. Prima del summit i due ministri hanno avuto degli incontri bilaterali con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu. Le discussioni arrivano due settimane dopo l’inizio del conflitto. Per la prima volta al tavolo siedono esponenti dei due governi in conflitto, in Turchia sotto l’egida e la mediazione del premier Erdogan.

Kiev si è detta pronta alla “soluzione diplomatica” e a discutere la richiesta russa di non aderire alla NATO, confermando il suo status si neutralità, ma non cederà “un solo centimetro” di territorio”. Dal canto suo Mosca chiede invece che i colloqui tengano conto del fatto che “le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono stati sovrani e indipendenti” e devono essere riconosciute come tali.

“Questi colloqui saranno molto molto difficili, questa è la realtà”, ha detto giovedì alla CNBC Timothy Ash, senior strategist dei mercati emergenti presso BlueBay Asset Management. “Le due parti sembrano distanti.”

Ash non crede che l’invasione russa sia legata alla possibile adesione dell’Ucraina alla NATO, che comunque non sembrava probabile a medio termine .

“Se si torna al 2014, quando la Russia ha invaso la Crimea, Kiev non aveva nessuna ambizione ad aderire alla NATO,  aveva uno status neutrale e nessuna capacità militare ed è stata comunque invasa”, ha detto a Squawk Box Europe della CNBC.

Ci sono una serie di fattori dietro l’incursione di Putin in Ucraina, secondo analisti e strategist, ma la maggior parte concorda sul fatto che le operazioni militari siano state guidate in gran parte dal suo desiderio di riaffermare l’autorità della Russia sugli ex stati sovietici e fermare il perno dell’Ucraina verso l’Occidente.

L’Europa intanto prosegue nell’inasprimento delle sanzioni. Sarà un vertice del Consiglio europeo a stabilire le azioni destinate a indebolire Russia e Bielorussia. Con un occhio al boomerang che però sanzioni e guerra determinano su tutto l’occidente. Anche la Bce, che oggi riunisce il suo direttivo, è pronta a tornare in modalità emergenza.

Mercati a due velocità

Sui mercati il sentiment è contrastato. La Borsa di Tokyo ha chiuso con un forte rimbalzo, dopo quattro sedute di perdite, seguendo il sentiment della vigilia delle altre piazze mondiali spinte dal calo del prezzo del petrolio e dalle speranze di una de-escalation in Ucraina. Dopo essere crollato di quasi il 7% da venerdì scorso, l’indice Nikkei ha riguadagnato il 3,94% a 25.690,40 punti, il maggior aumento in una sessione da 21 mesi, da giugno 2020. Il più ampio indice Topix è balzato del 4,04% a 1.830,03 punti.

Prevalgono invece le vendite in Europa. Dopo un avvio cauto, con cali tutto sommato moderati, le Borse europee cedono all’apprensione e, in una giornata che si preannuncia volatile, ampliano i ribassi. Milano allarga le perdite al 2,3% ed e’ la peggiore insieme a Francoforte (-2,18%). In calo anche Parigi (-2,06%), mentre tengono leggermente meglio Madrid (-1,4%), Amsterdam (-1,1%) e Londra (-0,78%). Lasciandosi alle spalle il recupero della seduta precedente, tornano a scendere le banche (-1,5% l’Euro Stoxx 600 di settore), le auto (-2,3%) e i tecnologici (-1,5%). Infatti, a Milano tra le peggiori ci sono Unicredit (entrata in volatilita’ a -4,33%), Intesa Sanpaolo (-3,7%), Pirelli (-4%) e Iveco (-3,6%).