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Vendite su borse Ue, effetto contagio sui futures Usa

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In attesa della nuova tornata di dati economici che arriveranno dal fronte degli Stati Uniti , le borse europee continuano a viaggiare in territorio negativo, guardando sia alle parole diffuse con le minute della Fed nella giornata di ieri , sia alle novità della mattinata. Nel frattempo, i futures Usa sono negativi: quelli sul Dow Jones perdono 68 punti (-0,59%), quelli sul Nasdaq arretrano di 15,50 punti (-0,67%) e quelli sullo S&P 500 sono in ribasso di 8,80 punti (-0,70%).

I listini europei incrementano le perdite, con Londra che cede lo 0,62%, Francoforte che lascia sul terreno l’1,4% circa così come Parigi, e Madrid che è preda di un forte sell off, con un calo del 2,46%. A Milano, il Ftse Mib viaggia sui minimi di giornata e cede più dell’1%.

I riflettori sono puntati su diversi fattori, ovvero: sui profit taking che continuano ad attaccare i titoli delle materie prime – oggetto ieri di un forte sell off -; sul risultato delle prime aste europee dei titoli di stato , che hanno assistito a un forte balzo dei rendimenti dei titoli del Portogallo; e anche sulla decisione della Banca centrale della Svizzera di non accettare più come garanzia i titoli di stato irlandesi.

Occhio anche all’altra decisione del giorno, quella della Cina, che ha confermato il proprio impegno ad acquistare titoli di stato europei, in particolare spagnoli . Un’altra notizia che interessa Pechino, è poi la volontà di far apprezzare lo yuan contro il dollaro del 5% nel corso del 2011, al fine di frenare la crescita dell’inflazione.

Le borse europee seguono in ogni caso la scia ribassista arrivata dall’Asia e e protagonisti sono nuovi profit taking. Tra i settori, i settori peggiori sono quelli congiunturali, ovvero costruzioni e soprattutto i chimici. Ma soffrono anche le banche, con frecce rosse che interessano tutto il Vecchio Continente.

Tuttavia, nonostante la parentesi negativa di oggi, Niccolò Pini di Banca Ifigest, intervistato da Class Cnbc, precisa che tra i temi forti che daranno linfa nel 2011 all’azionario ci saranno le operazioni di merger e acquisition -fusioni e acquisizioni- e Thomas Meier, di Alterinvest Sa, sottolinea che il 2011 sarà comunque l’anno dell’azionario.

Inoltre, sempre econdo Meier, a partire dal secondo semestre dell’anno, si potrebbe assistere a una crescita in particolare degli indici azionari di Spagna, Italia e anche Francia, gli indici che hanno performato meno nel 2010 (gli indici italiani e spagnoli sono stati i peggiori, mentre il Cac ha fatto solo +2% nel 2010). E tra i titoli italiani, Pini sottolinea che Parmalat è una “buy opportunity”. Attenzione secondo Pini anche ad Autogrill e Prysmian (quest’ultima da acquistare in una prospettiva futura).

Tornando al Ftse Mib, vira in negativo Fiat Industrial a 8,48 euro (meno dei 9 euro a cui aveva aperto agli inizi della settimana), nonostante i giudizi buy di Ubs e Deutsche Bank. Il titolo perde ora più del 3%, mentre Fiat Spa arretra dello 0,74%. Tra gli altri titoli del gruppo Fiat, male Exor (-2,20%).

Sugli altri mercati in generale, continua a New York il calo delle materie prime e dei metalli: giù le quotazioni del gas naturale, del rame, del platino e dell’argento. Il petrolio scende di 92 centesimi a 88,46 dollari al barile, mentre a salire è solo l’oro, che sul Comex avanza a 1.380 dollari l’oncia, in crescita di solo 1,2 dollari.

Sul fronte del mercato valutario, l’euro scende nei confronti del dollaro a 1,3222, mentre sullo yen arretra a 198,57. Il dollaro guadagna invece nei confronti delle principali valute e contro la moneta nipponica sale a 82,13.