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UTILI: CITIGROUP DELUDE LE STIME

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Nel primo trimestre 2002 il colosso finanziario Citigroup (C – Nyse) ha registrato utili legati alle attivita’ ”core” (caratteristiche) del gruppo di $3,86 miliardi, pari a 74 centesimi per azione.

Il dato e’ inferiore alle stime degli analisti, che avevano previsto utili di 78 centesimi per azione (consensus Zacks e Thomson Financial/First Call ), ma superiore ai 71 centesimi per azione, o $3,66 miliardi, del primo trimestre 2001.

Il fatturato ha registrato una crescita del 5%, a $22 miliardi.

La voce include un onere straordinario al netto delle tasse pari a $519 milioni a causa delle difficolta’ incontrate con la crisi economica argentina. L’onere ha pesato negativamente togliendo 10 centesimi per azione agli utili netti nel trimestre.

Una perdita compensata, pero’, dai proventi del collocamento del 23,1% della divisione Travelers Property Casualty. L’IPO ha portato nelle casse della societa’ $1,06 miliardi al netto delle tasse piu’ $5 miliardi dalla valutazione del capitale rimanente rispetto al prezzo di collocamento. Si stima che l’operazione abbia aggiunto 20 centesimi agli utili per azione.

Guardando in avanti, per la societa’ rimane anche il problema dei crediti insolvibili. In seguito alla breve recessione del 2001, Citigroup ha scelto di mettere da parte in cassa il 105% dei crediti insolventi (la media del settore e’ del 125%-145%).

Se la situazione debitoria delle aziende non migliora, Citigroup dovra’ mettere da parte piu’ liquidita’, che sul bilancio deve venire detratta dalla voce utili.