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USA: VOLATILITA’ E’ SEGNALE DELLA RIPRESA

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Gli analisti ritengono che la volatilita’ registrata quest’anno dal mercato azionario e’ un segno che il fondo sia stato toccato e che i maggiori indici stiano costruendo una base da cui iniziare la ripresa.

Il Dow Jones, per esempio, ha guadagnato nella sola giornata di venerdi’ oltre 262 punti o il 2,6% dopo che durante un periodo di 19 giorni a fine gennaio ha registrato 8 giorni di aumento di oltre 100 punti (o l’1%) e 4 giorni di altrettanto imponente calo.

Tim Hayes, strategist della societa’ di ricerche Ned Davis Research, conferma che tali movimenti altalenanti si sono verificati in passato solo quando il mercato ha terminato la discesa e un’analisi degli ultimi 60 anni mostra che soprattutto per le blue chip periodi di forte volatilita’ hanno preceduto cambiamenti di tendenza.

Tali periodi si sono verificati per esempio nel 1974 – poco prima della ripresa del mercato; nel 1982 – dopo un prolungato calo; nel 1987 – quando il mercato ha toccato il fondo dopo il crash; nel 1998 – con la ripresa dopo il fallimento del debito russo; e a settembre dell’anno scorso – quando il mercato ha toccato il fondo dopo gli attacchi terroristici.

La volatilita’, poi, non e’ un indicatore infallibile. Nel 1973, ad esempio, la volatilita’ del Dow ha preceduto un ulteriore calo e la scorsa primavera dopo un periodo altalenante i titoli azionari si sono ripresi, ma non per molto.

Complessivamente, pero’, nel passato la forte volatilita’ ha segnalato l’arrivo di un rally.

Gli analisti spiegano che la volatilita’ e’ dovuta alla psicologia degli investitori; dopo un pesante calo del mercato, infatti, gli investitori tendono a liquidare le loro posizioni appena le valutazioni si riprendono, ma poi i piu’ ottimisti si lanciano sui titoli piu’ colpiti, prevenendo ulteriori flessioni.

Laszlo Birinyi, gestore di portafoglio di Birinyi Associates conferma che molti investitori sono ora interessati a entrare sul mercato, ma che non sono certi sui settori su cui puntare.

A contribuire poi ai movimenti altalenanti e’ l’accresciuta popolarita’ degli hedge fund, i veicoli d’investimento poco regolamentati che puntano a veloci profitti.

Una volta riservati alla fascia piu’ alta degli investitori, ora sono offerti da molte banche e societa’ di brokeraggio e sono piu’ accessibili a tutti. Secondo la societa’ di consulenza Hennessee Group l’anno scorso il loro patrimonio e’ infatti salito del 24% a $507 miliardi, mentre il patrimonio gestito dai fondi comuni e’ rimasto pressoche’ invariato.

Non solo gli hedge fund scambiano piu’ attivamente dei fondi comuni, creando volatilita’, ma possono anche puntare sul calo del mercato adottando la tecnica delle vendite short – in cui sono venduti titoli presi a prestito nella speranza di poterli riacquistare a un prezzo piu’ basso prima di doverli restituire – che tendono ad accelerare la volatilita’.