Dopo una mattinata in rally, che aveva portato il Dow Jones a superare i 9.200 punti, l’S&P a sfondare quota 1.000 e il Nasdaq a un soffio dai 1.700, le borse americane restituiscono quasi tutti i guadagni. Al giro di boa, il Dow e’ in discreto rialzo, mentre il Nasdaq e’ in parita’.
Alle 18:00 italiane (le 12:00 ora di New York) al New York Stock Exchange erano stati scambiati 812 milioni di pezzi, mentre al Nasdaq ne erano passati di mano 1.518 milioni. Al Nyse i titoli in rialzo erano 2.041, contro 1.078 in ribasso, mentre al Nasdaq il rapporto era di 1.766 a 1.216. I nuovi massimi al Nyse erano 481, contro 2 nuovi minimi, mentre al Nasdaq il rapporto era di 406 a 4. L’indice della volatilita’ implicita VIX segnava un rialzo del 3,76%, a 23,35 punti. Al mercato obbligazionario, il rendimento sulla scadenza a 10 anni (TNX), benchmark della categoria, si attestava al 3,35%, mentre quello sulla scadenza a 2 anni era all’1,266%. Da segnalare che il rendimento sui titoli a 2 anni e’ tornato sopra il tasso sui Fed Fund.
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A scatenare l’ondata di acquisti, in una giornata che gia’ si preannunciava positiva per l’azionario, erano stati i segnali incoraggianti provenienti dal mercato del lavoro.
A maggio nel settore non agricolo sono stati persi “solo” 17.000 posti di lavoro, contro i 30.000 stimati. Rivisto al ribasso il numero dei posti persi nel mese di aprile (invariato contro la precedente rilevazione di -48.000).
Immediata la reazione del mercato obbligazionario, con i prezzi che hanno registrato una brusca frenata. Al valutario l’euro e’ sceso subito sotto quota 1,17 nei confronti del dollaro.
Nonostante i dati macro migliori delle attese, i future sui Fed Fund continuano a scontare una probabilita’ del 100% di un taglio di 25 punti base alla riunione del 24-25 giugno. Del resto, la situazione del mercato del lavoro e’ tutt’altro che rosea: lo scorso mese il tasso di disoccupazione e’ salito al 6,1%, il livello piu’ alto dal luglio 1994.
“Gli investitori continuano a concentrarsi sulle notizie positive che arrivano dal fronte macro, snobbando tutto il resto – osserva Bryan Piskorowski, market commentator di Prudential -. E’ proprio questa determinazione a vedere il bicchiere mezzo pieno la causa del recente rally dei mercati”.
Un altro esempio di questo trend si e’ visto nella reazione degli operatori all’aggiornamento di meta’ trimestre di Intel (INTC – Nasdaq). Nella tarda serata di ieri, il n.1 mondiale dei semiconduttori ha rivisto le stime sul fatturato del secondo trimestre fiscale, abbassando la parte alta della forchetta e alzando quella bassa. Il mercato ha preferito concentrarsi su quest’ultimo elemento e il titolo INTC e’ oggi in buon rialzo negli scambi.
Gli esperti continuano percio’ a raccomandare cautela a livello operativo. In particolare, Richard Nash, chief market strategist di Victory Capital Management, intervistato dal sito CBSMarketWatch.com, ritiene che il mercato rischia una correzione del 5-7% nel breve.
Tra gli altri temi della seduta, occhi puntati sul colosso del software Oracle (ORCL – Nasdaq), che ha avanzato un’offerta di acquisto per PeopleSoft (PSFT – Nasdaq) e ha dichiarato che i risultati del quarto trimestre saranno in linea o addirittura superiori alle attese. L’azienda guidata da Larry Ellison comunichera’ la trimestrale il 17 giugno. Da segnalare che lunedi’ PSFT aveva annunciato di aver concluso un accordo di fusione con un’altra societa’ del settore, la J.D. Edwards (JDEC – Nasdaq). Gli investitori sperano in una ripresa del comparto M&A (fusioni e acquisizioni).
A livello settoriale acquisti su biotech (BTK), compagnie aeree (XAL), software (GSO), Internet (GIN), finanziari (DJ_FIN) e semiconduttori (SOX).
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