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USA: SE SALGONO I PREZZI, SALIRANNO ANCHE I TASSI

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti interessando soprattutto la parte a lungo termine della curva, portando il differenziale sul 2-10 anni sopra i 12 pb. Il dato sui prezzi al consumo tedesco di maggio è stato spinto al rialzo dagli alimentari e dai prodotti energetici, alimentando l’attesa di un dato europeo vicino al 3,6% registrato a marzo, spostando a fine anno l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Bce.

Ieri Trichet in un’intervista ha affermato che l’Italia sta ottenendo vantaggi dall’introduzione dell’Euro soprattutto sul fronte occupazione, ma insieme alle altre economie deve focalizzarsi sull’aumento di produttività effettuando riforme strutturali.

Sempre in Italia oggi sono attese le aste su Btp 2018 da 3 Mld€, Btp 2011 da 2,5 Mld€ e la riapertura di un Cct marzo 2012 per 750 Mln€. Oggi l’attenzione sarà focalizzata su M3 e soprattutto sui dati statunitensi. Sul decennale la prossima resistenza si colloca a 4,45%.

Negli Usa tassi di mercato in marcato rialzo soprattutto sulla parte a lungo termine dove il comparto decennale ha superato anche la resistenza del 4%. Le dichiarazioni del membro votante della Fed Fisher sono state determinanti in tal caso. Fisher ha dichiarato infatti che la Fed dovrebbe prepararsi a rialzare il tasso di riferimento nel caso in cui il quadro sui prezzi dovesse peggiorare, anche in un contesto di crescita che lo stesso esponente Fed ha dichiarato di attendersi in forma “anemica”. Ricordiamo che Fisher era già stato uno dei due dissenzienti nel corso del’ultimo Fomc di fine aprile.

Le minute recentemente pubblicate ne hanno reso più chiare le motivazioni le quali si ricollegano ai potenziali impatti negativi sul Dollaro derivanti da un ennesimo taglio dei tassi (come poi alla fine è stato deciso a fine aprile) con conseguenti aumenti dei prezzi importati e quindi della dinamica inflattiva. Inoltre ieri anche il dato sugli ordini di beni durevoli di aprile è risultato migliore delle attese.

La corposa asta da 30Mld$ sul comparto biennale ha evidenziato un calo della domanda da parte delle banche centrali, con un tasso di aggiudicazione superiore a quello atteso dalla media dei partecipanti. Nel breve la principale resistenza sul decennale si colloca al 4,05%.

Valute: Dollaro in marcato apprezzamento verso Euro dopo le parole di Fisher che hanno richiamato l’attenzione sulla possibilità che la Fed possa invertire il corso della politica monetaria a breve. I timori sui prezzi sono acuiti dalla sempre più diffusa convinzione di forti rigidità dal lato del’offerta di petrolio, difficili da superare in tempi ristretti per stare al passo con la crescente domanda soprattutto dalle aree emergenti ma anche dagli stessi principali esportatori mondiali. Nel breve termine il principale supporto si colloca in area 1,55. Deprezzamento dello Yen favorito dai rialzi delle borse. Verso Euro il cross si trova al di sotto della resistenza 164,30, mentre verso Dollaro le resistenze si collocano a 105,30 e 105,70. Dopo due giorni di deprezzamento lo Yuan cinese è tornato ad apprezzarsi verso Dollaro, in prossimità dei livelli record.

Materie Prime: ancora una volta un report favorevole di un importante broker (Morgan Stanley) ha favorito il rialzo del greggio, tornato sopra ai 130$. Il greggio ha ignorato il trend di apprezzamento del Dollaro. In calo i metalli industriali penalizzati dal rialzo delle scorte al Lme. Peggiore calo per il nichel (-3,5%). L’apprezzamento del Dollaro ha penalizzato i metalli preziosi, con l’oro che ha perso lo 0,8%. Tra gli agricoli forte calo del riso (-5,9%) dopo che la Cambogia ed il Vietnam hanno annunciato l’intenzione di rimuovere le restrizioni sulle esportazioni. In rialzo la soia (+1,9%) su interruzione delle esportazioni argentine da parte degli agricoltori in segno di protesta.

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