Società

Usa scoprono che l’oro non è reale e nemmeno accessibile

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New York – Dan Tapiero, un gestore di portafoglio per diversi fondi hedge, ha capito in fretta che realizzare il suo desiderio si sarebbe dimostrato di gran lunga piu’ difficile di quanto immaginava.

Quando ha chiamato il responsabile di una banca per la quale lavorava, ha saputo che poteva acquistare lingotti d’oro per un valore di soli 20 milioni di dollari. Anche con quella somma, non avrebbe comunque mai avuto accesso ai lingotti. Sarebbero restati nei forzieri dell’istituto.

Non voleva comprarne chissa’ quanti di lingotti, ma voleva comprarne pii’ di una borsa piena di monetine. Piu’ di ogni altra cosa, voleva essere certo che fossero conservati in luogo sicuro a cui lui avrebbe potuto accedere quando voleva anche se tutte le banche avessero chiuso i battenti da un giorno all’altro.

“Allora – spiega al New York Timesl’Europa il money manager – si temeva che il sistema fosse congelato e non si sapeva come avere accesso ai propri soldi o asset fisici. Quindi ho iniziato a pensare che mi sarebbe piaciuto possedere qualcosa che non fosse solo un numero o un indice in uno schermo lampeggiante”.

All’alba della crisi finanziaria, investire in oro fisico ha iniziato a portarsi con se’ un problema di immagine. Molti la consideravano una strategia sicura per riuscire a prevalere sulle falle e sugli errori commessi dal sistema politico e finanziario. Anche nel caso in cui il mondo cosi’ come lo conosciamo dovesse finire. Era un’operazione facile da eseguire e molti cosi’ fecero. Ma vennero presi in giro: in fondo cosa si puo’ comprare con l’oro se il mondo finisce? Ben poco.

A quel punto e’ diventato di moda speculare sull’oro. Perche’ i prezzi sarebbero saliti sulla scia delle paure circa la frenata dell’economia. Sicuramente l’idea era giusta. L’oro e’ cresciuto dai $700 l’oncia che valeva quando anche Tapiero incomincio’ a comprare il metallo, a fine 2008, fino ai $1.900, i massimi toccati l’estate scorsa. Al momento scambia intorno a quota $1.700.

Tapiero non ha mai comprato lingotti perche’ pensava che il mondo sarebbe finito da un momento all’altro. “E se fosse veramente finito, l’oro avrebbe potuto anche essere radioattivo per quanto ne sapevo io e quindi assumere certamente un valore poco importante”.

L’oro da lui posseduto – circa il 25% del suo patrimonio netto – e’ conservato al sicuro in alcuni forzieri, uno dei quali si trova nel cuore di Manhattan, a New York.

Il forziere sembra sicuro dall’esterno, racconta Paul Sullivan nell’articolo del New York Times. Ma dall’interno, una volta superata la porta molto spessa, “l’ambiente e’ molto ‘utilitario’, persino un po’ lugubre, in particolare se si pensa quello che vale per gli innumerevoli clienti della banca”.

Il forziere contiene $4 miliardi di oro ai prezzi di mercato attuali, riposti in scaffali di metallo che sembrano costruiti negli Anni 70. L’ammontare complessivo potrebbe stare tranquillamente nel portabagaglaio di un SUV.

Negli Stati Uniti per 40 anni alla gente non venne consentito detenere oro. Tutto comincio’ quando il presidente Franklin D. Roosevelt ordino’ nel 1933 che ogni americano che possedesse almeno 100 dollari in oro li scambiasse al prezzo di $20,67 l’oncia. L’ha fatto per evitare che i cittadini detenessero oro durante la Grande Depressione. La restrizione e’ stata poi cancellata negli Anni 70.

Un altro motivo per il quale Tapiero ritiene che la gente statunitense non giudichi l’oro per quello che vale e’ da ricercare nella fase rialzista dell’azionario partita il 1982 e finita il 2007: 25 anni di rialzi che hanno reso poco attraente un asset come il metallo prezioso.

Oggi l’oro e’ un investimento legittimo che dovrebbe far parte dei portafogli diversificati di qualsiasi persona, perche’ consente di mettersi al sicuro contro un rallentamento improvviso dell’economia mondiale e contro l’inflazione, che tende a verificarsi in concomitanza con una ripresa dell’economia.

Ma come tutti gli investimenti, le chance che i prezzi continueranno a salire dipendono tutte dai prossimi sviluppi di India e in Cina. Nei due paesi l’oro sta guadagnando appeal, perche’ oltre a un asset su cui investire e’ diventato anche un modo di mostrare la propria ricchezza e vantarsi per il successo ottenuto.

L’idea di rendere l’oro una parte permanente del proprio portafoglio si inquadra in un discorso piu’ ampio circa il futuro dell’economia mondiale. “L’oro fara’ molto bene e avere lingotti nel caso di una ‘fine del mondo’ sara’ fondamentale”, racconta Tapiero. “Se la fine del mondo e’ zero e noi otteniamo 10 da un 100 di partenza, il nostro sara’ l’investimento migliore”.