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Usa: Ricostruzione Wtc, Trevi comincerà i lavori

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Sarà italiano il primo “colpo di piccone” per la ricostruzione di Ground Zero. Il Gruppo Trevi, tramite la sua controllata Trevi Icos Corporation, si aggiudica la commessa per la costruzione del diaframma per il nuovo centro trasporti del World Trade Center, nella città di New York. E’ quanto annuncia un comunicato dell’azienda.
“La Trevi Icos Corporation, in associazione d’impresa con la Kiewit Construction, – si legge nella nota – costruirà l’imponente diaframma che agirà come muro di contenimento e di fondazione per il nuovo centro trasporti, così come per tre delle nuove torri che si ergeranno. Le restanti torri e il memoriale saranno edificate utilizzando il diaframma preesistente, che era stato eseguito nel 1967 dall’Icos Corporation”.
Il proprietario dell’opera è l’Autorità Portuale di New York e del New Jersey, che affida il progetto complessivo a Phoenix Constructor, che è un’associazione d’imprese fra la Fluor Enterprises Inc., Slattery Skanska Inc.; Bovis Lend Lease Lmb Inc. e la Granite Construction Incorporated. La stessa nota spiega che “il centro trasporti del World Financial Center consiste in un progetto valutato in oltre un miliardo di dollari e sarà caratterizzato da circa un chilometro di gallerie per pedoni, in grado di fornire ai medesimi varie connessioni ai servizi di trasporto esistenti e di futura realizzazione, come ai traghetti presso il World Financial Center e alle linee della metropolitana cittadina”. L’inizio della costruzione del diaframma, del valore di 34 milioni di dollari (quota Trevi Icos 50 per cento e consegna prevista per dicembre 2006 e sarà completata entro il mese di luglio 2007.
Il progetto viene stato assegnato all’Associazione d’imprese Kiewit /Trevi Icos grazie alla soluzione tecnologica proposta e al rispetto dei tempi richiesti dal cliente. Soddisfazione da parte dell’amministratore delegato, Stefano Trevisani, che, oltre all’orgoglio di partecipare a un evento altissimo valore simbolico in tutto il mondo, sottolinea come “si tratti di un riconoscimento a livello di eccellenza raggiunto dalla nostra società nei lavori di fondazione, soprattutto per quanto riguarda progetti così complessi e difficili. Ormai abbiamo conquistato la fiducia e stima del mercato statunitense e di committenti molto esigenti. Altrimenti non avrebbero affidato a un’impresa italiana un lavoro di così grande rilevanza simbolica per il Paese”.
d. r.