I consumatori Usa hanno assistito a un rialzo generale dei prezzi in febbraio, anche se l’aumento e’ concentrato quasi esclusivamente nella componente volatile dei prezzi dell’energia (leggi petrolio).
L’inflazione rimane complessivamente contenuta, quindi. E La Federal Reserve che si riunisce il 21 marzo per decidere sui tassi di interesse non avra’ scuse per operare una stretta piu’ onerosa di 25 punti base.
La notizia e’ positiva per i mercati finanziari: l’indice dei futures sullo Standard & Poor’s 500 sono infatti schizzati al rialzo dopo la comunicazione del dato, superando la parita’ e stabilendosi in territorio positivo.
Il Dipartimento del Lavoro Usa questa mattina ha comunicato che l’indice dei prezzi al consumo e’ cresciuto in febbraio dello 0,5%, leggermente superiore alle aspettative dello 0,4%, e doppio rispetto all’aumento dello 0,2% segnato in gennaio.
Il dato ”core”, cioe’ epurato dalle componenti volatili di cibo e benzina, e’ aumentato pero’ solo dello 0,2%, in linea con le aspettative di Wall Street.