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USA: LA CONTABILITA’ SPORCA DI BOEING

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Dopo tre mesi di giornalismo investigativo, il settimanale americano Business Week lancia una pesante accusa sui libri contabili del gigante industriale Boeing (BA – Nyse).

Boeing, il cui titolo e’ una delle blue chip dell’indice Dow Jones, avrebbe nascosto agli azionisti gravi problemi a livello di produzione pur di finalizzare la fusione da $16,1 miliardi con McDonnell-Douglas, conclusa nel 1997.

Ecco, in sintesi, le scoperte di Business Week:

– a meta’ dicembre del 1996, gli amministratori di Boeing, Phil Condit, e di McDonnel-Douglas, Harry Stonecipher, annunciano la piu’ grande fusione USA fino ad allora, e ”un momento storico dell’aviazione americana”. Una settimana prima, pero’, il revisore dei conti Deloitte & Touche aveva avvertito la Boeing che la performance di produzione comincia a registrare un trend negativo, con pericoli futuri di scarsita’ di parti, un aumento di pezzi di scarto e un aumento di lavori di riparazione.

– a fine aprile del 1997, Condit racconta agli azionisti riuniti in un meeting annuale che ci sono problemi di produzione nel breve termine, ma che non si ripeteranno nel prossimo trimestre. Un mese prima, pero’, Un manager di produzione, Gary Scott, aveva lanciato l’allarme su ”problemi significativi” nella consegna degli aerei.

– a meta’ luglio del 1997, un settimana prima della conclusione della fusione, Boeing annuncia un utile di $334 milioni nel secondo trimestre. Tre giorni prima della chiusura dei libri di bilancio il 27 giugno, viene fatto notare ai top manager che ci sara’ la mancata consegna di 15 aeroplani.

– alla fine dell’ottobre 1997, a fusione avvenuta, Condit annuncia onerui straordinari di $2,6 miliardi per il terzo trimestre perche’ alcuni problemi di produzione avrebbero raggiunto ”livelli inaspettati”! Due settimane prima Stonecipher aveva avvertito Condit che si trovavano in una situazione di ”disastro non mite”.