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USA: L’ECONOMIA RALLENTA, FORSE TROPPO

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La settimana di Wall Street e’ partita all’insegna di incertezza e prudenza: gli investitori aspettano di conoscere i dati economici in calendario a partire da mercoledi’. Da questi numeri sara’ infatti possibile capire se la locomotiva Usa stia rallentando la corsa e soprattutto di quanto.

Gli analisti sono gia’ convinti che la frenata ci sia stata, e quindi non si aspettano soprprese sul costo del denaro. La Federal Reserve puo’ ritenersi soddisfatta: con sei strette negli ultimi dodici mesi, che hanno portato i tassi interbancari al 6,5%, ‘l’atterraggio morbido’ voluto dal presidente Alan Greenspan sembra raggiunto.

I timori a questo punto non riguardano piu’ i tassi e l’inflazione: sui mercati comincia a circolare il timore che la stretta della banca centrale sia stata eccessiva e qualcuno arriva a parlare di recessione.

Senza cedere a facili allarmismi, la maggioranza degli operatori a Wall Steet comincia a essere seriamente preoccupata per gli utili societari del secondo semestre. Il rallentamento dell’economia certo non aiuta i bilanci delle aziende e molte banche d’affari si sono affrettate a rivedere – in negativo – le previsioni sino alla fine dell’anno.

Una inversione di tendenza sembra ancora lontana e, sebbene le stime siano tutte in ribasso, i dati mostrano che la crescita degli utili societari rimane ben al di sopra della media del trimestrale del 10% registrata negli ultimi 5 anni.

“Gli investitori, che ormai si erano abituati a una crescita degli utili di oltre il 20%, riceveranno una piccola delusione – ha detto Joseph Kalinowski, analista di I/B/E/S International – La crescita e’ ridotta, ma continua ad aggirarsi intorno al 10%”.

La riduzione della crescita e’ legata alle nuove condizioni economiche in cui le societa’ si trovano a operare: il rialzo dei prezzi del petrolio, gli alti tassi d’interesse e la diminuzione delle spese al consumo influenzeranno negativamente le vendite nella maggior parte dei settori, dalle macchine alle lavatrici, dalle felpe alle scarpe. Le multinazionali con interessi in Europa potrebbero inoltre risentire dell’indebolimento dell’euro.

“Le nostre stime sulla crescita degli utili societari per il 2001 sono di circa il 10% inferiori a quelle dell’anno in corso – ha fatto sapere Richard Berner, analista di Morgan Stanley Dean Witter – Tra le ragioni anche le ridotte aspettative sulla crescita della produttivita’”.

Le preoccupazioni riguardanti i dati di bilancio hanno spinto alcune banche d’affari a rivedere le proprie stime.

Questa mattina, Goldman Sachs ha ridotto le aspettative sul fatturato del colosso informatico International Business Machines Corporation (IBM) per la seconda parte dell’anno, mentre Merrill Lynch ha rivisto in negativo le previsioni su Amazon.com, Inc. (AMZN), la piu’ grande libreria online al mondo.

Le stesse considerazioni avevano spinto, martedi’ scorso, la banca d’investimento U.S. Bancorp Piper Jaffray a correggere il rating su Intel Corporation (INTC), il primo produttore al mondo di semiconduttori, riducendolo da “Strong Buy” a “Buy”.

Un’altro fronte di preoccupazione e’ il mercato del lavoro; secondo alcuni analisti infatti una diminuzione tra l’1,5% e il 2% del GDP (Gross Domestic Product, prodotto interno lordo), calcolato su base annua, potrebbe corrispondere a una contrazione del 6% della forza lavoro.

Una diminuzione della domanda, infatti, potrebbe avere qualche effetto sulla produttivita’ e spingere le societa’ a fare a meno di parte della forza lavoro.

Presentiamo l’elenco dei dati macroeconomici attesi per la settimana con le aspettative per il mese di agosto e l’andamento in giugno e luglio:





INDICATORI


INDICATORI

DATA

STIME

AGOSTO

LUGLIO

GIUGNO

Prezzi all’importazione

13/09

+0,2% ~
+0,4%

+1,2%

Prezzi all’esportazione

13/09

+0,1%

-0,2%

Vendite al dettaglio

14/09

-0,2% ~
-0,3%

+0,7%

+0,4%

Indice prezzi alla produzione

14/09

+0,1% ~
+0,2%

+0,6%

“Core” indice p.p.

14/09

+0,2% ~
+0,3%

+0,1%

-0,1%

Indice prezzi al consumo

15/09

+0,1% ~
+0,2%

+0,2%

+0,6%

“Core” indice p.c.

15/09

+0,2%

+0,2%

+0,2%

Produzione industriale

15/09

+0,4%

+0,2%

 

 

 

 

Fonte: Merrill Lynch

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