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USA: FINANZIARI, +35% IN TRE MESI, OPERATORI PIU’ OTTIMISTI

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimerufficiale
di WSI.

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva, lasciando il differenziale 2-10 anni pressoché stabile. Il differenziale sul decennale Italia-Germania è arrivato a quota 100pb se calcolato con il precedente benchmark italiano. I dati finali sul Pmi manifatturiero di aprile hanno confermato il rialzo del preliminare pur rimanendo sotto la soglia dei 50 punti. Negative invece le stime di crescita della Commissione Europea. Secondo l’UE nel 2009 il Pil dell’intera area registrerà una contrazione del 4%, mentre nel 2010 il calo sarà dello 0,1%.

In Italia si registrerà un calo del Pil del 4,4% ed in Germania del 5,4% avvicinandosi alle stime del governo tedesco che vedono un calo del 6%. La ripresa, secondo la Commissione, si vedrà solo nella seconda parte del 2010 sebbene gli indicatori inizino ad evidenziare segnali di miglioramento. Relativamente all’inflazione l’UE si allinea con le previsioni della Bce secondo cui i prezzi al consumo resteranno sotto il 2% anche nel 2010. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili in una giornata in cui è continuato il rialzo dei mercati azionari che ha portato l’indice S&P500 su livelli prossimi a quelli di inizio anno, azzerando pertanto le perdite registrate nel corso del 2009.

Se si osserva la performance dell’indice negli ultimi tre mesi si osserva come il settore finanziario sia stato protagonista con un rialzo di circa il 35%. Tale andamento fotografa il maggior ottimismo degli operatori sulla possibilità che il peggio sia alle spalle, mutuato anche da alcuni dati macro tra cui ieri il recupero mensile della spesa per costruzioni (determinante quella per immobili ad uso commerciale) o dell’indice anticipatore sull’andamento delle vendite di case di marzo. Gli operatori pertanto appaiono più propensi al rischio, come testimoniato dal restringimento marcato degli spread dei titoli corporate BBB o ancora dell’indice sui paesi emergenti (Embi+ spread ), arrivato a quota 500pb, ossia ai minimi da ottobre.

In questo contesto il Wsj anticipa che 10 delle 19 banche sottoposte a stress test potrebbero aver bisogno di incrementi di capitale. Tra queste 10 banche figurerebbero Wells Fargo, Citigroup e Bank of America. I risultati ufficiali verranno resi noti giovedì prossimo a mercati chiusi. Il differimento della data di pubblicazione (in precedenza fissata a ieri) sarebbe stato dovuto all’incremento della soglia patrimoniale richiesta, portata dal 3% al 4% in termini di tangibile common equity rispetto all’attivo totale. Secondo quanto riportato sempre dal Wsj, buona parte degli incrementi di capitale potrebbe essere realizzato semplicemente convertendo in ordinarie le azioni privilegiate in mano al governo, come ad esempio nel caso di Citigroup. Nel frattempo, sul fronte obbligazionario inizia oggi un’ulteriore tornata di forti emissioni, a partire dall’asta record da 35Mdl$ sul tre anni, per poi proseguire domani con 22Mld$ sul 10 anni ed infine 14 Mld$ in emissione giovedì sul trentennale. Nel breve, resistenza sul decennale a 3,15%.

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Valute: Dollaro in deprezzamento ieri vs. Euro fino alla soglia di 1,3438, in conseguenza della continuazione del recupero dei listini azionari. Tale livello potrebbe nel breve rappresentare una resistenza di rilievo in vista della riunione della Bce del prossimo giovedì, quando potrebbero essere annunciate manovre “non convenzionali”. Nel breve primo livello di supporto a 1,3330 e successivamente 1,3250. Nel corso della notte, in un mercato caratterizzato dall’assenza degli operatori giapponesi per festività, lo Yen si è apprezzato verso Dollaro dopo aver formato un livello di resistenza a 99,60 circa. Il supporto più vicino oggi passa da 98,50 circa. Verso Euro la resistenza si colloca in area 133-133,30. I supporti a 131,40 e successivamente a 130. Segnaliamo che i recenti dati macro cinesi migliori delle attese hanno favorito la ripresa di un trend di apprezzamento dello Yuan vs Dollaro da alcune sessioni. Attualmente è sui massimi da 7 mesi dopo un lungo periodo di fase laterale.

Materie prime: rialzo generalizzato tra gli energetici guidati dal gas naturale (+5,1%). Andamento positivo anche per il greggio Wti (+2,4%) che continua a beneficiare del buon andamento delle borse. In recupero anche i metalli preziosi con l’argento che ha guadagnato il 4,9% e l’oro l’1,6% su voci di acquisti cinesi in corso. Tra gli industriali segnaliamo il rialzo del rame (+2,1%) al Cmx statunitense. Il Lme è rimasto chiuso per festività nazionale nel Regno Unito. Contrastati gli agricoli tra i quali spiccano i ribassi di mais (-2%) e grano (-3,4%). Infine ancora un ribasso per i suini (-4,3%) su segnali di contrazione della domanda globale a causa dell’influenza A.

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