New York – Cinque miliardari, tra cui l’imprendiotre Harold Simmos e il magnate dei casino’ di Las Cegas Sheldon Adelson, hanno versato circa il 25% dei fondi illimitati complessivi versati per la corsa alle presidenziali Usa.
E’ grazie a queste donazioni che i Repubblicani sono riusciti a raccogliere nel complesso piu’ fondi rispetto ai rivali Democratici. La somma ha inoltre rinfrescato in particolare le campagne delle primarie dell’Elefante dei rivali del favorito Mitt Romney.
Senza, spiegano i politologi, la corsa delle primarie Repubblicane si sarebbe gia’ conclusa. “I super PAC sono diventati un veicolo per una fetta molto ristretta di milionari e miliardari che sono pronti a investire un bel po’ di soldi per far rispettare la loro agenda politica”, dice a Usa Today Anthony Corrado, un esperto di finanziamenti nelle campagne presidenziali del Colby College, nello stato del Maine.
Entrambi i leader dei due partiti principali in Usa, prima Obama per i Democratici e, in risposta, Romney per i Repubblicani, hanno deciso di usare apertamente i SuperPac (Super Party Committees, ovvero comitati di azione) come loro strumenti elettorali. Raccogliere fondi tramite questi comitati consente di aggirare la legge sulla raccolta fondi e il tetto di 2.500 dollari.
Al primo posto si piazza Simmons, famoso per aver versato $3 milioni nelle campagne pubblicitarie “Swift Boat” lanciate nel 2004 per contrastare il candidato democratico John Kerry e attaccare il suo passato nella Guerra del Vietnam. Lui e la sua societa’, Contran, hanno donato $12 milioni all’American Crossroads, un comitato super PAC affiliato allo strategist Repubblicano Karl Rove.
Al secondo gradino si piazzano Adelson e la moglie, Miriam, che hanno versato $10 milioni al comitato Winning Our Future, un PAC che sostiene l’ex speager della Camera, il conservatore Newt Gingrich. In un’intervista a Forbese, Adelson aveva annunciato l’intenzione di donare altri “$10 milioni” per aiutare Gingrich a vincere la corsa alle primarie.
