Economia

Usa, cresce il Pil. Ma resta il rischio di recessione

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L’economia statunitense ha concluso il 2022 in uno stato relativamente solido, ma i dubbi sul fatto che la crescita diventerà negativa nell’anno a venire sono ancora forti. Oggi il Dipartimento del Commercio ha annunciato che il prodotto interno lordo (Pil) del quarto trimestre è aumentato a un ritmo annualizzato del 2,9%, superando le previsioni degli economisti di una lettura del 2,8%. Tuttavia, la crescita è stata leggermente inferiore al 3,2% del terzo trimestre.

I dati hanno mostrato che la spesa per consumi, che rappresenta circa il 68% del Pil, è aumentata del 2,1%, in leggero calo rispetto al 2,3% del periodo precedente. La lettura dell’inflazione è diminuita verso la fine dell’anno, con l’indice dei prezzi della spesa per consumi personali aumentato del 3,2%, ma in calo rispetto al 4,8% del terzo trimestre. Escludendo cibo ed energia, l’indice ponderato a catena è salito del 3,9%, in calo dal 4,7%. Tuttavia, il tasso di inflazione rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Federal Reserve.

Gli aumenti degli investimenti in scorte private, della spesa pubblica e degli investimenti fissi non residenziali hanno contribuito a far salire il Pil. Tuttavia, un calo del 26,7% negli investimenti fissi residenziali e un calo dell’1,3% nelle esportazioni hanno frenato la crescita, sottraendo circa 1,3 punti percentuali dal valore del Pil. La spesa pubblica in totale ha aggiunto 0,64 punti percentuali al Pil. Andrew Hunter, economista senior presso Capital Economics, ha affermato:

“Il mix di crescita è stato scoraggiante e i dati mensili suggeriscono che l’economia ha perso slancio con l’avanzare del quarto trimestre”.

Hunter prevede ancora che l’impatto ritardato dell’aumento dei tassi di interesse spingerà l’economia in una lieve recessione nella prima metà di quest’anno.

I dati di oggi pomeriggio sulla disoccupazione hanno mostrato un mercato del lavoro forte. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 6.000, fino a 186.000, ben al di sotto della stima di 205.000. Gli ordini di beni durevoli sono aumentati dello 0,1%, escludendo il trasporto, mentre gli utili societari del quarto trimestre stanno segnalando una potenziale recessione degli utili.

Il rischio recessione

La maggior parte degli economisti pensa tuttavia che una recessione sia una forte possibilità quest’anno. Ciò è dovuto alla prevista serie di aumenti dei tassi di interesse della Fed per domare l’inflazione, che potrebbero non essere avvertiti fino al futuro. Alcuni settori dell’economia hanno già mostrato segni di recessione, come l’immobiliare, con i permessi di costruzione in calo del 30% a dicembre e le vendite al dettaglio in calo dell’1,1%.

Anche se i dati del Pil del quarto trimestre sembrano indicare una relativa forza dell’economia, ci sono segni di una possibile recessione nel prossimo futuro. La crescita è stata sostenuta da un consumatore resiliente e da un forte mercato del lavoro, ma la spesa al consumo sta mostrando segni di indebolimento. La Fed prevede di alzare ulteriormente i tassi, che potrebbe avere un impatto più ampio nei prossimi mesi. La situazione economica rimane da monitorare attentamente.