ROMA (WSI) – Nel mese di luglio, negli Stati Uniti sono stati creati 215.000 nuovi posti di lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione che è rimasto stabile al 5,3%. Si tratta di un report occupazionale solido, che dimostra come il mercato del lavoro Usa continui a migliorare, e come la Fed potrebbe alzare i tassi di interesse nel breve termine, forse già a settembre.
In generale, gli economisti avevano previsto un aumento dell’occupazione di +220.000/225.000 unità.
La buona notizia è che sia i dati di giugno che di maggio sono stati rivisti al rialzo, per un totale combinato di +14.000 unità, stando a quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro Usa.
In particolare, a maggio sono stati creati 260.000 nuovi posti di lavoro, invece dei 254.000 inizialmente resi noti. A giugno, creati 231.000 nuovi posti, invece dei +223.000 riportati.
Negli ultimi tre mesi l’economia Usa ha creato in media 235.000 nuovi posti di lavoro, contro i 195.000 del primo trimestre.
I salari orari sono aumentati a luglio +0,2%, salendo del 2,1% su base annua. Dalla reazione del mercato, si evince come gli investitori stiano scommettendo sull’arrivo di una stretta da parte della Fed.
Wall Street ha incrementato infatti le perdite, mentre il dollaro è salito sullo yen al massimo in due mesi, con il rapporto usd/jpy attestandosi a JPY 124,99, rispetto ai JPY 124,60 precedenti la pubblicazione del report. Il rapporto di cambio eur/usd, per lo stesso motivo, è sceso subito dopo a $1,0888 contro gli $1,0950 precedenti, mentre i tassi sui Treasuries decennali sono saliti al 2,239%.
(Lna)