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USA: CASE DISCOGRAFICHE CONTRO CLONI DI NAPSTER

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La decisione a favore dell’industria discografica da parte della corte d’appello federale ha facilitato una nuova mossa della Recording Industry Association of America.

L’associazione di categoria che rappresenta le case discografiche ha infatti iniziato a muoversi contro i siti che, come Napster, offrono musica gratuita da scaricare via Internet, mettendo nel mirino almeno 60 societa’ di servizi che offrono collegamento Web per server ‘open Napster’ – computer che utilizzano software simile a Napster.

Gli utenti possono ora scaricare da Internet programmi gratuiti quale ‘Napigator’, per localizzare uno dei 350 server ‘open Napster’, ma secondo la legge del 1998 Digital Millennial Copyright Act, un fornitore del servizio Internet – su notifica – deve bloccare l’accesso agli utenti che infrangono i diritti d’autore.

Il compito della Associazione dell’industria discografica usa e’ proprio quello di identificare la pirateria musicalE. Dopo che la corte d’appello ha stabilito che i servizi Napster infrangono i diritti d’autore, l’azione della RIAA conto gli ‘open Napster’ e’ estremamente semplificata.

Rimane pero’ il problema dei server localizzati all’estero e delle versioni minori di Napster che continueranno a prolificare in Rete – operare un ‘Open Napster’ richiede infatti poco piu’ di un computer e di un collegamento veloce a Internet.

L’industria discografica deve poi fare i conti con Gnutella, un sistema di ‘file-sharing’ che non si appoggia a computer centrali ed e’ quindi piu’ difficile da portare in tribunale.