Economia

Usa, candidato presidenza promette 1.000 dollari di reddito per tutti

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Un reddito di cittadinanza veramente universale, che garantisca mille dollari al mese a tutti gli americani di età compresa fra i 18 e i 64. È questa la promessa di Andrew Yang, imprenditore 43enne, candidato a correre per la presidenza 2020 fra le file dei Democratici.

Yang vuole fare sul serio: un progetto pilota del reddito universale è già partito per una famiglia del New Hampshire, privilegiata fra “dozzine di candidati” per via di una situazione economicamente delicata. Jodie Fassi, 47 anni, assieme al marito e alla figlia, è la prima beneficiaria dell’assegno, ricevuto da Yang il giorno di capodanno. Sì, è il candidato dem metterci i soldi di tasca sua, per un anno. Ma se diventasse presidente, lo stato federale si farebbe carico di una nuova, enorme, voce di spesa. Il nome della misura è di quelli destinati a emozionare: Dividendo della libertà (Freedom dividend).

Sul sito ufficiale di Yang il Dividendo della libertà viene presentato con convinzione come una misura “che non ti fa domande”. Basta essere cittadini Usa, e rispettare un mero requisito di età anagrafica. “Sì, questo significa che tu e tutti quelli che conosci otterreste 1.000 dollari aggiunti al mese dal governo degli Stati Uniti, senza che ti siano fatte domande”, si legge sul sito di Yang.

Secondo il candidato democratico, questa misura sarebbe necessaria per venire incontro all’instabilità finanziaria delle famiglie americane, che sarà sempre più sfidata dal progredire dell’automazione. “Vedremo robot servire gli hamburger. Vedremo sempre più aziende interrogarsi su come assumere un numero inferiore di lavoratori nei call center”.

Per finanziare il suo reddito di cittadinanza, Yang propone di introdurre un’imposta sul valore aggiunto (Iva) federale al 10%. Al momento gli Usa non hanno alcuna tassa federale che ricalchi la “nostra” Iva.

“Sono un imprenditore”, ha detto Yang in un’intervista alla Cnbc, “quindi voglio provare a risolvere i problemi. Il problema che ho riscontrato è che automatizzeremo milioni di posti di lavoro… quindi la domanda è: come si può realisticamente risolvere la questione? C’è una gamma molto limitata di cose che si possono fare se stai veramente lavorando per una soluzione, ed è così che sono arrivato a candidarmi come presidente”.