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USA: BRACCIO DI FERRO TRA RIALZISTI E RIBASSISTI

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Dopo un’apertura in deciso rialzo, le borse americane restituiscono quasi tutti i guadagni e al giro di boa oscillano attorno alla parita’.

Ricordiamo che oggi si chiudono il secondo trimestre e la prima meta’ dell’anno. Per i mercati azionari si tratta del primo semestre col segno piu’ dopo tre anni di ribassi. Gli analisti considerano pero’ le attuali valutazioni “un po’ tirate” e sottolineano che potrebbe essere troppo presto per uscire dal reddito fisso.

Alle 18:00 italiane (le 12:00 ora di New York) al New York Stock Exchange erano stati scambiati 448 milioni di pezzi, mentre al Nasdaq ne erano passati di mano 595 milioni. Al NYSE i titoli in rialzo erano 1.442, contro 1.660 in ribasso, mentre al Nasdaq il rapporto era di 1.406 a 1.498. I nuovi massimi al NYSE erano 73, contro 4 nuovi minimi, mentre al Nasdaq il rapporto era di 101 a 9. L’indice della volatilita’ implicita sulle opzioni VIX segnava un rialzo dello 0,37%, a 21,79 punti. Al mercato dei Treasury, il rendimento sulla scadenza a 10 anni (TNX), benchmark della categoria, si attestava al 3,51%, mentre quello sulla scadenza a 2 anni era all’1,30%. Ricordiamo che lo yield segue un andamento inverso rispetto al prezzo.

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Secondo Tobias Levkovich, equity research analyst di Salomon Smith Barney, intervistato dal sito CBSMarketWatch.com, la recente debolezza dell’equity rappresenta un’opportunita’ di acquisto. Per lo strategist, un numero di fattori indicano che l’azionario potrebbe mettere a segno forti guadagni durante l’estate. Le aspettative degli investitori sui profitti delle aziende sono generalmente basse, mentre il potenziale per una crescita superiore alle stime rimane alto grazie ai tagli ai costi, al miglioramento della domanda e alla debolezza del dollaro. La valutazione relativa delle azioni e’ ancora ragionevole e lo shift verso l’equity nell’asset allocation rimane plausibile poiche’ le valutazioni sull’equity sono attraenti rispetto a bond e cash. Infine, i movimenti nel comparto M&A indicano un miglioramento del mercato e i segnali provenienti dall’analisi tecnica sono tutti positivi.

Dello stesso avviso Richard McCabe, chief market analyst di Merrill Lynch, secondo cui il trend al rialzo del mercato riprendera’ in estate, dopo una fase di consolidamento che potrebbe durare fino a meta’ luglio.

Sul fronte macroeconomico, e’ risultato appena sotto le stime il Chicago PMI, l’indice dei direttori degli acquisti per il settore manifatturiero dell’area di Chicago, che a giugno si e’ attestato a 52,5 punti, contro i 53 stimati e i 52,2 del mese precedente. Ricordiamo che un dato superiore a quota 50 indica un comparto in in espansione.

Per Jade Zelnik, chief economist di RBS Greenwich Capital, i numeri comunicati sono ancora in linea con una “graduale ripresa” dell’attivita’ manifatturiera.

In settimana saranno comunicati anche l’Ism e la disoccupazione di giugno.

“I dati macro faranno la parte del leone sui mercati questa settimana – dice a Wall Street Italia Matt Tonelli, capo della divisione US Index Derivatives di Mako Financial Markets -: dopo le ultime dichiarazioni della Fed, ogni indicazione sull’andamento della congiuntura sara’ esaminata al microscopio dagli investitori.

Economia a parte, prevediamo volumi in diminuzione man mano che ci si avvicina all’Independence Day (venerdi’ 4 luglio, ndr): molti operatori sono gia’ partiti e quelli rimasti sono in clima pre-festivo.

Quando torneremo dal lungo weekend saremo quasi nel pieno della stagione degli utili societari. E maggiore importanza acquisteranno anche le notizie provenienti dal fronte geopolitico: si vocifera di un imminente sciopero nel settore petrolifero in Nigeria, e la situazione irachena e quella mediorientale appaiono sempre piu’ incerte.

Da segnalare che la volatilita’ che ha tenuto in ostaggio l’equity nella prima parte dell’anno si e’ spostata sul comparto obbligazionario”.

Al valutario il dollaro continua a recuperare terreno nei confronti dell’euro. Questa mattina al mercato interbancario la moneta del Vecchio Continente era scesa per pochi minuti sotto quota $1,14, per poi risalire.

Continua intanto la marcia del n.1 della Banca di Francia, Claude Trichet, verso la presidenza della Bce. Nel weekend Trichet e’ stato nominato Presidente dei governatori del G-10, l’organismo che riunisce i Paesi piu’ industrializzati del mondo. Trichet sostituisce il collega britannico Eddie George.

Per quanto riguarda i profitti delle aziende, questa settimana non sono in calendario trimestrali di rilievo.

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