Economia

Unicredit: tutti i candidati per il nuovo cda. Padoan presidente

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Dopo aver sciolto il nodo sul nuovo amministratore delegato con l’indicazione di Andrea Orcel e l’uscita anticipata di Jean Pierre Mustier, Unicredit compie un altro passo in vista dell’assemblea di metà aprile.

Ieri il cda di piazza Gae Aulenti ha approvato all’unanimità la presentazione di una propria lista di candidati alla carica di amministratore, che tiene conto del proprio orientamento circa la composizione numerica ritenuta ottimale, individuata in 13 componenti, e della durata del mandato in tre esercizi previsto dall’articolo 20 dello statuto.

I componenti del consiglio – secondo quanto riporta un comunicato – si riducono quindi di una unità dagli attuali 14. La lista è guidata da Pier Carlo Padoan (indicato presidente) e Andrea Orcel (a.d.).
Confermati Lamberto Andreotti, Elena Carletti, Beatriz Lara Bartolomè, Maria Pierdicchi e Alexander Wolfgring.
Le new entry sono Jayne-Anne Gadhia, Jeffrey Hedberg, Luca Molinari e Renate Wagner. Escono, tra gli altri, Cesare Bisoni, Sergio Balbinot, Stefano Micossi e Diego De Giorgi.

La lista include 11 nomi su 13, “coerentemente con quanto richiesto dallo Statuto, che prevede l’elezione di due amministratori tratti dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti tra quelle di minoranza”.

Unicredit, i criteri seguiti per la scelta del board

La lista per il board di Unicredit è stata predisposta in linea con le best practice internazionali, la normativa applicabile e le linee guida della Bce. In particolare, spiega la banca, la rosa assicura complementarità in termini di esperienza e competenze, garantisce una comprensione collettiva delle principali aree di business e i principali mercati in cui opera Unicredit e riflette le priorità strategiche che la banca affronterà nei prossimi anni.

Inoltre valorizza il profilo internazionale e riflette una particolare attenzione alla “diversity” (il 45% dei consiglieri appartiene al genere meno rappresentato) ma anche una rinnovata attenzione su competenze in ambito financial services ed un particolare focus su sostenibilità e tecnologia.