Società

UNICREDIT SOSPESA PER ECCESSO RIBASSO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A metà seduta Piazza Affari conferma un calo che supera il 3% affossata, al pari degli altri listini europei, dal nuovo crollo dei titoli finanziari in un mercato che teme il moltiplicarsi di casi problematici. Gli interventi di salvataggio governativo, soprattutto sulla belga Fortis e la tedesca Hypo Real Estate, hanno infiammato i timori del mercato facendo passare in secondo piano l’atteso sì del Congresso Usa alle misure a sostegno dell’industria bancaria.

Il Mibtel scende nuovamente sotto i 20 mila punti e si riporta sui minimi degli ultimi quattro anni. L’indice che sintetizza l’andamento di tutto il listino milanese, sotto il peso della crisi finanziaria internazionale, cede il 3,10% a 19.960 punti. Un livello prossimo a quello dello scorso 18 settembre quando l’indice scivolò fino a 19.710 punti, il minimo da dicembre 2003.

“Le voci su possibili nuovi casi di banche in difficoltà si rincorrono sui mercati”, commenta un trader. “Che siano casi reali o immaginari sembra avere poca importanza in questo momento”, aggiunge un altro operatore. “Quello che tiene in tensione i bancari è la situazione della liquidità”. In Europa lo Stoxx bancario cede il 5,6% circa. Alle 13,10 circa l’indice S&P/Mib è in calo del 3,28%, il Mibtel del 2,98%, mentre l’AllStar arretra dell’1,61%. I volumi sono intorno a 2,3 miliardi. Decisamente in rosso i futures Usa, con il derivato dello S&P500 cedente per quasi 1,8%.

Sospesa per eccesso di ribasso con una flessione teorica del 9%, UniCredit guida la discesa delle banche italiane e del listino principale. L’istituto più esposto alla situazione del mercato tedesco ha toccato i minimi da marzo 2003 sugli schermi Reuters. Le azioni di Hypo RE, società di finanziamenti immobiliari, scendono del 70% dopo l’intervento di governo e banche tedesche che forniranno 35 miliardi di euro in garanzie sul credito. Pioggia di vendite anche sulla Popolare di Milano (-4,44%), Mps (-3,86%), Banco Popolare (-3,34%), Ubi Banca (-3,07%), Mediobanca (-2,91%) e Intesa Sanpaolo (-2,72%). Sempre nel comparto finanziario, soffrono gli assicurativi con Unipol (-4,26%) e Fonsai (-4,33%) mentre Generali limita le perdite (-1,82%) nonostante la significativa quota detenuta in Commerzbank (-14,5%), oggi bersagliata dalle vendite a Francoforte.

Soffrono anche gli assicurativi, con FONDIARIA SAI e MEDIOLANUM in calo del 4%. Lo Stoxx di settore cede il 4,5%. * In coda all’S&P/MIB anche SEAT PAGINE GIALLE, che scende del 6,6% dopo il taglio al target price da parte di Goldman Sachs che conferma il giudizio “sell”. * Pesante anche il comparto delle costruzioni, il cui calo in Europa supera il 4%. In Italia IMPREGILO scende del 6,4% e ITALCEMENTI del 4%. * Spicca in vetta all’S&P/MIB LUXOTTICA, in progresso dell’1,3% in parallelo a un rafforzamento del dollaro sui mercati valutari.

Da venerdì il biglietto verde ha recuperato una figura e mezza su euro. “Il rimbalzo del dollaro è stato probabilmente lo spunto per ricoperture”, commenta un trader. * Scivola in negativo PARMALAT dopo essersi mantenuta nella prima parte della seduta tra i pochi nomi con segno più. A trainare il titolo, secondo i trader, le indiscrezioni stampa su una possibile fusione con Granarolo e su una cordata italiana che punterebbe a rilevare il controllo del gruppo di Collecchio.

Prosgue negativa (-6,2%) ma sopra i minimi BENETTON, arrivata a cedere il 7,7% dopo la notizia delle dimissioni del direttore finanziario Emilio Foà. Sul gruppo è arrivato stamane il downgrade di Citigroup a “hold” da “buy”. * In testa alla classifica di Serie A con cinque punti di vantaggio sui rivali, la LAZIO segna un progresso del 9,9% dopo una sospensione per eccesso di rialzo.