Economia

Unicredit: l’era Orcel parte sotto il segno dei tagli, verso 3 mila uscite volontarie

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Mentre si avvicina il giorno della presentazione del nuovo piano industriale UniCredit, in calendario giovedì prossimo, 9 dicembre, iniziano a circolare le prime indiscrezioni sugli interventi sul fronte occupazionale decisi dal ceo Andrea Orcel. Secondo rumors riportati da Bloomberg, non confermati, il gruppo bancario milanese starebbe valutando altri 3mila tagli a livello di gruppo.

Si tratterebbe della conseguenza di un processo di semplificazione che riguarderà le direzioni centrali, con l’obiettivo di ridurre duplicazioni e burocrazie e rafforzare parallelamente la rete. A quanto pare, i numeri non sono definitivi ma il ridimensionamento dovrebbero riguardare Italia e sedi all’estero.

Le uscite – sempre secondo quanto si apprende – avverranno su base volontaria tramite prepensionamenti e potrebbero essere pianificate anche nuove assunzioni. Nei recenti accordi siglati sul tema in Italia, del resto, gli istituto bancari hanno sempre previsto ingressi nel rapporto di almeno uno ogni due uscite.

Il nuovo piano di tagli si aggiunge ai circa 3.900 che devono ancora essere realizzati in base al precedente piano strategico della banca, già concordato con sindacati e dipendenti. Il piano prevede inoltre un accentramento delle attività su Milano a fronte di una riduzione dello staff di Londra.

Unicredit: digitalizzazione e centralità del cliente

Oltre ai tagli, qualche indicazione sul piano industriale era stato fornito da Orcel, in concomitanza con la presentazione del bilancio dei primi nove mesi dell’anno.

In quell’occasione, Orcel aveva confermato che l’istituto bancario sta continuando a sviluppare le tre priorità – semplificazione, digitalizzazione e centralità del cliente – che saranno il fulcro del nuovo piano strategico, e sosterranno l’impegno per la solidità, la stabilità e la crescita del gruppo a lungo termine

Rumors stampa hanno anticipato poi un possibile lancio di una nuova piattaforma tecnologica, che offra servizi e prodotti alla clientela, anche dei partner assicurativi e del risparmio gestito, su tutti i canali, da quello digitale a quello fisico. Il modello multicanale sarebbe dunque uno degli architravi del nuovo piano.

Sul fronte delle acquisizioni il numero uno della banca milanese aveva ricordato che non sono un obiettivo fine a se stesso, ma vanno considerate come acceleratore della crescita. Le mire di espansione di Orcel potrebbero ora indirizzarsi all’estero visti che i rapporti con Roma sembrano per il momento piuttosto incrinati.