Mercati

Under18: ecco per cosa risparmiano e per cosa spendono

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Altro che bamboccioni o choosy, i giovani italiani in tema di spesa e risparmio sono in media più sofisticati e competenti dei loro coetanei. A rivelarlo un’indagine realizzata dall’ufficio studi HYPE, soluzione di banking digitale disponibile a partire dai 12 anni, che ha analizzato il comportamento dei suoi clienti Under 18 per capire, attraverso abitudini di spesa e di risparmio, il loro grado di consapevolezza e come i loro comportamenti siano cambiati a seguito dell’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19 e del conseguente lockdown.

Le abitudini di spesa degli under18 secondo Hype

Guardando ai suoi utenti under18 anni, l’indagine di Hype rivela che nell’ultimo anno, il 12,4% del denaro risparmiato dai più giovani è stato accantonato soprattutto per intrattenimento ed elettronica e oltre il 10,3% a elettronica e software.
È significativo che i minorenni tendano a risparmiare come gli over 30 e più degli over 40 (il 2,4% sul totale speso, contro l’1,6% dei quarantenni). Fanno meglio solo i ventenni, con una quota del 3,5%.

Quanto alle spese, sempre considerando l’ultimo anno, le categorie più importanti per gli under 18 sono l’abbigliamento (per cui viene speso il 22% del totale), seguito da ristoranti e caffè (9,1%) e intrattenimento (8,8%). Elettronica e software contano solo per il 4,8% della spesa pro-capite.

La pandemia ha influito notevolmente sulle voci di spesa tanto che sono diminuite dell’82% le spese in ristoranti e caffè, del 70% circa quelle in trasporti e di oltre il 77% quelle in viaggi e vacanze, attività sospese a causa del lockdown.
Cresce invece la spesa online, che è aumentata del 56% circa, così come ha sperimentato un rialzo del 30% la spesa in prodotti per la casa. Se da una parte sono precipitati i numeri degli acquisti per cultura (oltre 32%) e degli acquisti di prodotti per la cura del corpo (-36%), dall’altra è aumentata la spesa per le donazioni (+14%) che in circostanze normali non rientra tra le voci preferite degli Hyper più giovani.

Financial Literacy: un ragazzo su cinque non sa nulla di finanza

Secondo l’indagine Ocse-Pisa sulla Financial Literacy degli Under 15, uno studente italiano su cinque non possiede le competenze minime necessarie a prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate e ben il 36% non ama parlare di faccende monetarie. Solo uno studente su 20 inoltre è capace di analizzare prodotti finanziari complessi.

E se i ragazzi stentano a comprendere il mondo della finanza e del risparmio forse è perché anche i loro genitori hanno difficoltà visto che come rileva la Consob gli adulti italiani sono anch’essi fanalino di coda nella classifica della cultura finanziaria. Infine secondo la ricerca di Hype ci sono due fattori che contribuiscono a rafforzare le conoscenze in tema di denaro.

In generale, l’uso di un conto fa aumentare di 20 punti la financial literacy a parità di status socioeconomico per i ragazzi italiani (sono titolari di un conto il 43,5% del totale, rispetto a una media Ocse del 53,5%).
Allo stesso modo il 74% degli Under 15 italiani che ha comprato qualcosa online ottiene 28 punti in più della media nelle risposte sui temi di cui parliamo.