Società

UNA RETTIFICA SU ISABEL DOS SANTOS

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OGGETTO:
Sig.ra Isabel Dos Santos

Articolo dal titolo “La dea nera degli intrighi” a firma di Giulia Viola, pubblicato in data 15 luglio 2007 su www.lastampa.it, nonché su www.wallstreetitalia.com.

Richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 della L. n. 47/1948, nonché di cancellazione dell’articolo dai suddetti siti internet.

Egregio direttore,

scrivo per conto e nell’interesse della mia assistita, Sig.ra Isabel Dos Santos.

L’articolo sopra indicato, riportato nei su evidenziati siti internet ha un contenuto gravemente diffamatorio e lesivo dell’onore e della reputazione della Sig.ra Dos Santos, nonché della Sua famiglia.

In particolare, oltre al tono scandalistico, evidentemente teso a fornire un’immagine personale della mia assistita gravemente deformata e deteriorata, l’articolo è pressoché integralmente confezionato con affermazioni oggettivamente false.

La invitiamo a pubblicare una nota di rettifica sul medesimo sito, con le modalità e nei termini di legge, avente il seguente contenuto minimo:

“Le informazioni riportate nell’articolo “La dea nera degli intrighi”, a firma di Giulia Viola, pubblicato in data 15 luglio 2007, sono errate. L’Angola è una repubblica parlamentare e Josè Eduardo Dos Santos ne è il presidente, non il dittatore, legittimamente eletto nel 1979 e rieletto nel 1992. Proprio sotto la sua guida, l’Angola è divenuta una democrazia multipartitica. Non esiste alcun impero finanziario in mano al presidente e, conseguentemente, la circostanza per cui Isabel Dos Santos, figlia del presidente, gestirebbe tale impero finanziario è assolutamente falsa. Non esiste alcuna società chiamata “Futungo” e, più in generale, alcuna società svolgente le funzioni alla stessa attribuite. “Sonangol” è una società le cui quote sono totalmente di proprietà dello Stato. La Banca Nazionale dell’Angola è una Banca di Stato, che non può gestire operazioni commerciali. L’affermazione per cui Isabel Dos Santos, attraverso la (inesistente) società Futungo, avrebbe messo al sicuro in conti all’estero tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari, è assolutamente falsa. Così come è falsa l’accusa, lanciata dalla NGO, per cui nel 2001 sarebbero spariti 2 miliardi di dollari: circostanza smentita, dopo accurati controlli, dalla società KPMG. Il presidente dell’Angola non ha mai avuto alcuna responsabilità in merito all’ “Angolagate”, scandalo provocato da intrighi tra uomini d’affari francesi e russi. Isabel Dos Santos non è mai stata amica del faccendiere russo Lev Leviev. Isabel Dos Santos e la sua famiglia non hanno mai conosciuto, né, tantomeno, avuto rapporti commerciali con il mafioso Vito Roberto Palazzolo, né con altri appartenenti alla criminalità organizzata. Il commercio del petrolio avviene attraverso procedure pubbliche e trasparenti, senza alcun coinvolgimento diretto del presidente e, tantomeno, della figlia”.

Avv. Daniele Ripamonti