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UN AIRBAG PER IL CRASH DEL BIGLIETTO VERDE

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – E’ bastata una notizia, ossia la conferma delle misure di rilancio dell’economia, e una ” non notizia”, cioè l’assoluta mancanza di riferimenti alla persistente debolezza del dollaro, a favorire il nuovo rialzo dei mercati azionari al termine della seduta dei ministri delle finanze dei paesi del G 20 tenutasi nel fine settimana. L’iniezione di fiducia ha nuovamente spinto il Dow Jones al di sopra dei diecimila punti e, rispettando la consolidata correlazione che unisce equity e valute, ha affossato ancora una volta il dollaro che dopo aver reagito una prima volta al tentativo di rottura degli 1,50 è adesso atteso ad una nuova prova di tenuta dell’importante soglia del dollaro e mezzo per un euro. I livelli raggiunti dal tasso di cambio, non molto distanti dagli 1,60 di massimo storico, iniziano peraltro ad attrarre sempre più l’interesse degli investitori non istituzionali, come dimostra l’aumento di volumi su strumenti quotati in Borsa Italiana che per lungo tempo sono stati poco considerati.

Un prodotto da seguire nell’ottica di un recupero del biglietto verde è un certificato di investimento, un Airbag certificates di Abn Amro – RBS, che proprio in virtù dell’attuale quotazione risulta essere interessante. In particolare , ciò che questo certificato consente di ottenere alla scadenza del prossimo 29 giugno, è un’adeguata protezione del capitale da eventuali nuovi assalti ai massimi storici e un potenziale profitto a due cifre in caso di recupero del dollaro. Il tutto, senza sostenere costi di impiego particolarmente elevati e sfruttando la quotazione in continua sul Sedex di Borsa Italiana.

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In dettaglio, il certificato si presenta con un prezzo lettera pari a 96,5 euro e alla scadenza fissata per il 29 giugno prossimo rimborserà i 100 euro nominali qualora il cambio euro/dollaro non superi 1,7675. Un livello che pare garantire ampi margini di sicurezza visto che si posiziona ben oltre i massimi storici e dista tuttora di quasi il 18%. Nel caso tale soglia venga superata entrerà in funzione l’opzione tipica dell’Airbag, una sorta di cuscinetto che consente di limitare gli impatti negativi: nella pratica, alla parte di capitale non intaccata dalle perdite, verrà applicato il fattore Airbag, cioè un moltiplicatore pari a 1,428. Ciò vuol dire che acquistando a 96,5 euro, per subire una perdita in conto capitale il rapporto euro/dollaro dovrà spingersi oltre quota 1,8005. In considerazione di ciò l’Airbag sembra quindi in grado di garantire un rendimento minimo del 3,62% lordo in circa otto mesi.

Ma se il dollaro dovesse invece invertire finalmente rotta? L’opzione più interessante dell’emissione prenderà corpo proprio in caso di recupero del dollaro, grazie ad una leva del 400% applicata sull’intera variazione positiva messa a segno dalla divisa statunitense. Sebbene il livello dal quale l’effetto leva entrerà in gioco sia al momento molto lontano, qualora il dollaro riuscisse a tornare al di sotto di quota 1,3596 , ogni punto di variazione verrebbe moltiplicato per quattro. Ipotizzando quindi un livello a scadenza compreso tra 1,3596 e 1,7675 , grazie al rimborso dei 100 euro, si otterrà un guadagno del 3,62% mentre in caso di ritorno del rapporto a 1,25 il certificato restituirà 132,28 euro, con un guadagno del 37% dagli attuali valori di mercato.
In conclusione la barriera posta sopra i massimi assoluti, dovrebbe offrire un certo margine di tranquillità, in considerazione soprattutto degli otto mesi che mancano alla scadenza.

Nel caso in cui la barriera dovesse venir infranta, grazie all’airbag e in virtù dei 96,5 euro di quotazione al Sedex, le possibilità di registrare minusvalenze a scadenza sono legate ad una violazione di quota 1,80 dollari per euro. Ciò che rende appetibile lo strumento è il rendimento di 3,62 punti percentuali in meno di otto mesi e la leva quattro che, se azionata a seguito di un ritorno in positivo del dollaro, amplificherà tale rendimento. Da tenere però in considerazione che il prodotto non si presta ad un’operatività mordi e fuggi sulla scia dei movimenti di breve termine del tasso di cambio. Infatti solo sotto quota 1,3596, il certificato inizierà a muoversi in maniera più reattiva per effetto della leva.

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