Società

UE: VIOLAZIONE REGOLE METTE A RISCHIO IDEA EUROPA

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Le violazioni alle regole del Patto di Stabilità da parte dei grandi Paesi mettono in pericolo non solo il patto, ma l’idea stessa dell’Europa che rischia di tornare ad un modello ottocentesco con la spartizione del Continente in zone d’influenza. Il Commissario alla concorrenza Mario Monti ha scelto la blasonata platea dell’inaugurazione dell’anno accademico della ‘sua’ Bocconi per puntare il dito sullo strappo consumato all’ Ecofin.

In sala ad ascoltarlo c’era il gotha economico finanziario milanese (tra cui Marco Tronchetti Provera, Cesare Romiti e Corrado Passera) che della Bocconi presieduta da Monti è grande finanziatore e sostenitore. “Abbiamo visto in questi giorni – ha ammonito Monti senza mai citare direttamente l’organo dei ministri finanziari – che c’é la possibilità che su temi economici con risvolti politici vengano prese decisioni, magari sagge nel breve periodo, ma che possono mettere in gioco qualcosa di molto più importante del Patto di stabilità, ovvero il Patto europeo e cioé la convivenza di diversi fondato su regole. Sarebbe pericoloso io credo e questo non è escluso che avvenga”. “C’é un momento di difficoltà – ha riconosciuto comunque – nel definire il rapporto tra economia, diritto e regole”.

Monti, che ha incassato peraltro un successo personale dopo che i Quindici hanno approvato la sua revisione del regolamento comunitario sulle concentrazioni, ha così disegnato il possibile ritorno di uno scenario geopolitico che vede l’Europa divisa fra grandi e piccole potenze. Un’ ipotesi, ha sottolineato il Commissario con una metafora, che farebbe tornare indietro le lancette della Storia di due secoli quando le nazioni del Vecchio Continente si spartivano le zone d’influenza in un gioco di alleanze, con i Paesi minori posti in un secondo piano.

“Sarebbe molto pericoloso – ha osservato – se si tornasse a un’ Europa non del ventesimo ma del diciannovesimo secolo basata su zone d’influenza nella quale i grandi controllano una parte del Continente e i piccoli hanno la scelta tra insistere sul rispetto delle regole comuni o piegarsi secondo le particolari convenienza del momento per ottenere contropartite dai grandi per la non insistenza nel rispetto delle regole comuni”. In definitiva, ha detto Monti lapidario, “non è questo il modello di Unione Europea per il quale ci siamo battuti”.

Il Commissario è così tornato a insistere sul tema del rispetto delle regole che l’Unione si è data per tutelare anche i Paesi più piccoli: “la regola non ha valore formale – ha affermato – ma valore costitutivo dell’ ordinamento di una convivenza”. “Le regole – ha quindi spiegato il Commissario – se non sono più ritenute adeguate possono essere cambiate con determinate procedure. Sarebbe molto preoccupante se quando qualche grande Paese ha dei problemi si arrivasse a un’ interpretazione delle regole diversa da quella in cui siano dei piccoli Paesi ad avere un problema”.

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