Economia

Ue, “opzione nucleare” contro Orban: governo italiano diviso

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Lega e Cinque Stelle divisi sul caso Orban. Negli ultimi giorni è in corso a Strasburgo la sessione plenaria del Parlamento europeo chiamato tra le altre cose a votare le possibili sanzioni all’Ungheria di Viktor Orban accusata di aver violato lo stato di diritto e favorito la discriminazione verso le minoranze etniche.

Ieri il Parlamento Ue ha discusso proprio se avviare o meno la cosiddetta “opzione nucleare” nei confronti dell’Ungheria, ossia attivare o meno l’articolo 7 del Trattato di Lisbona, una misura prevista dai trattati per sanzionare i paesi accusati di non rispettare i valori fondanti dell’UE. Il governo giallo-verde è diviso: da una parte i Cinque stelle che hanno dichiarato di voler votare a favore del rapporto del parlamento Ue che chiede l’avvio dell’opzione nucleare contro Orban. Dall’altra parte invece la Lega di Matteo Salvini che nelle scorse settimane ha incontrato in Prefettura a Milano proprio il tanto discusso premier ungherese siglando così un’allenaza tra i due in vista delle prossime elezione europee del 2019.

Affinchè la proposta del parlamento passi serve il parere favorevole di 376 europarlamentari – cioè la maggioranza assoluta dei 751 europarlamentari – e i voti favorevoli devono essere in tutto più di due terzi dei votanti. Voteranno a favore del rapporto l’S&D – il principale gruppo politico europeo di centrosinistra – e l’ALDE, che raduna i centristi liberali. Voteranno sicuramente contro il gruppo che comprende la Lega e l’estrema destra francese, insieme ai Conservatori britannici e all’estrema destra polacca.

Il primo ministro ungherese comunque non rimane nell’angolo e ha pronunciato un discorso infuocato al Parlamento europeo, affermando che il suo paese è stato condannato per aver scelto di non essere un “paese di migranti”. Orban ha detto ai deputati che il Parlamento Ue “insulta” la sua nazione.

“Oggi sono venuto perché non condannerete un governo ma un paese e una nazione, denuncerete l’Ungheria che è stata un membro della famiglia delle nazioni cristiane per mille anni (…) L’Ungheria non accetterà questo ricatto, l’Ungheria proteggerà i suoi confini, fermerà l’immigrazione clandestina e – se necessario – difenderemo l’UE”.