Economia

Ue: “Italia presenta squilibri macro eccessivi. Rischia deviazione conti”

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ROMA (WSI) – Italia rimandata a settembre. La terza economia dell’area euro presenta “squilibri macro eccessivi”, che “richiedono misure decisive e monitoraggio specifico”.

È quanto risulta dal rapporto periodico sugli squilibri macroeconomici stilato dalla Commissione Ue, che afferma comunque che non sarà avviata una procedura di infrazione.

I problemi strutturali ancora esistenti richiedono misure decisive, ma – come si legge nel rapporto periodico sugli squilibri macroeconomici elaborato da Bruxelles – la Commissione europea ha nuovamente evitato di sollecitare una procedura di infrazione a carico della terza economia dell’area euro.

Tra paesi europei in cui gli squilibri sono eccessivi compaiono anche Bulgaria, Francia, Croazia e Portogallo. In tutti, dunque Italia compresa, è fondamentale una correzione (degli squilibri).

L’Italia non ha bisogno di un’infrazione neanche sul versante dei conti pubblici; Malta e la Polonia sono uscite dalle relative procedure mentre la Francia resta sotto infrazione.

Tuttavia l’Ue tiene a ricordare a Roma gli impegni presi nei confronti di Bruxelles, perchè esiste “il rischio di una qualche deviazione” sugli obiettivi di bilancio. “Per questo, sarebbero necessarie misure aggiuntive”. E’ quanto scrive il Consiglio europeo, nel documento di raccomandazioni specifiche per l’Italia, che è contenuto nel rapporto semestrale sugli squilibri di bilancio.

“In base alla sua valutazione del programma di stabilità e tenuto conto delle previsioni economiche di primavera della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che esista un rischio che l’Italia non rispetti le previsioni del Patto di stabilità e di crescita”.

In base agli impegni assunti, l’Italia dovrebbe migliorare il bilancio strutturale di 0,25 punti di Pil nel 2015, e di 0,1 punti nel 2016, tenendo conto della flessibilità consentita dalla clausola sulle riforme strutturali. “Tuttavia, partendo dal presupposto che non vi siano cambiamenti, le previsioni della Commissione mostrano un deterioramento di 0,2 punti di Pil, da cui risulta il rischio di una qualche deviazione”.

(Lna-DaC)