Economia

Ue avverte l’Italia: servono altri 14 miliardi per ridurre deficit

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BRUXELLES (WSI) – La Commissione europea potrebbe chiedere all’Italia misure addizionali per ridurre ulteriormente il deficit.

Si parla di una correzione di 3,3 miliardi di euro nel 2015 e si andrebbe ad aggiungere a un’operazione di austerity simile che è già stata concordata tra Bruxelles e Roma.

La richiesta potrebbe essere motivata dalla revisione al ribasso delle stime sulla crescita economica pubblicate dalla Commissione la settimana scorsa.

In un rapporto datato 7 novembre sugli suilibri macroeconomici dell’area euro, il braccio esecutivo d’Europa sottolinea che anche se “il ritmo delle riforme italiane sta crescendo” e sebbene si vedano “sforzi importanti”, il problema resta il fatto che “i progressi sono disomogenei”.

Nel documento viene posto l’accento, infatti, sulle “significative incertezze” nelle misure di revisione della spesa, osservando un ritardo nell’opera di privatizzazione.

Raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito è ancora possibile, ma la montagna da scalare è sempre più ostile e serve un impegno finanziario ulteriore da parte dell’Italia e dei suo cittadini.

Squilibri, incertezze e ritardi sono considerati un “serio elemento di vulnerabilità” che porta la Commissione a ritenere necessaria nel 2015 – al netto degli effetti dell’azione governativa e della probabile flessibilità comunitaria – una correzione del saldo strutturale dello 0,9% del Pil.

Insomma il governo Renzi è avvisato: mancano 14 miliardi di euro da impiegare per poter centrare gli obiettivi di medio termine concordati fra Italia e autorità europee centrali.

L’ex ministro francese delle Finanze, attualmente a capo della Comissione per le materie economiche, Pierre Moscovici ha ricordato giorni fa che in Italia è presto per cantare vittoria. Esiste infatti ancora la possibilità che la Commissione chieda all’esecutivo “sforzi ulteriori” pari allo 0,2-0,4% del Pil.

Una sintesi esaustiva l’ha fornita una fonte Ue ai media italiani: “È difficile che si arrivi a una procedura di deficit eccessivo, ma resta la porta aperta per una ‘Excessive Imbalance Procedure'”, il meccanismo di vigilanza preventivo che punta a scongiurare l’emergere di disequilibri gravi.

(DaC)