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UBS NELLA TEMPESTA, INDAGATA NEGLI USA

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Per Ubs, prima banca svizzera e tra le più prestigiose nel mondo, i guai non si fermano ai danni procurati dagli investimenti basati su mutui subprime. Ora anche il Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti lancia strali contro il colosso bancario zurighese. La stessa Ubs ha comunicato di essere finita sotto inchiesta per avere aiutato alcuni clienti a evadere le tasse, che da quelle parti, si sa, sono una cosa da prendere molto sul serio.

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Un alto dirigente è stato trattenuto agli arresti, ha inoltre fatto sapere la banca, in quanto considerato testimone circa prove ritenute essenziali. Il Financial Times ha scritto che il testimone in questione è Martin Liechti, responsabile della divisione americana di Wealth management, la gestione dei patrimoni dei clienti più abbienti. La banca non ha commentato quanto riportato da Ft e il dirigente non è risultato raggiungibile.

La notizia non ha mancato di suscitare allarme nella comunità finanziaria e tra gli stessi clienti di Ubs, che proprio ieri aveva comunicato ulteriori forti perdite nel primo trimestre e un piano di licenziamenti per 5.500 dipendenti sull’onda della crisi che ha portato, tra l’altro, al recente cambio al vertice. «Si tratta di una tempesta perfetta – ha commentato a Bloomberg da Tokyo Edwin Merner, di Atlantis Invetsment Research – i clienti potrebbero cominciare a imboccare la via d’uscita se cominciassero a sospettare che Ubs non è più in grado di garantire la segretezza sui loro conti nei confronti del Fisco americano e tedesco».