
L’euforia dei mercati sull’entità e i tempi di un taglio dei tassi Usa è eccessiva. Ne sono convinti due banchieri di UBS e Goldman Sachs, che in un’intervista alla CNBC, hanno ridimensionato le attese del mercato azionario americano, che nelle ultime due seduta ha segnato forti rialzi sulle attese di una politica monetaria più espansiva.
Le speranze di ottenere costi di prestito più bassi sono aumentate grazie ai recenti commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e di altri alti funzionari della banca centrale statunitense.
Ma per Axel Weber, presidente della banca svizzera UBS, i trader rischiano di aver frainteso il tono di tali osservazioni.
“Penso che il mercato abbia sovraprezzato l’ammontare dei tagli dei tassi che la Fed probabilmente farà. Se si ascoltano con attenzione le parole dei banchieri della Fed, si capisce che una mossa espansiva non è imminente”, ha detto Weber, aggiungendo che una riduzione del costo del denaro potrebbe arrivare nel secondo semestre a fronte di un indebolimento dell’economia Usa.
Considerazioni analoghe sono arrivate da John Waldron, presidente e chief operating officer di Goldman Sachs:
“Mi sembra che il mercato sia troppo ottimista sui tempi e l’entità dei tagli della Fed”, ha spiegato l’esperto, aggiungendo che la Fed non farà alcun taglio precauzionale dei tassi in questo momento”. Per Waldron, “il mercato sta prezzando un taglio di cento punti base”. Decisamente troppo rispetto alle prospettive attuali.