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Ubi Banca: sede perquisita, indagati vertici e Bazoli

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MILANO (SI) – Stamattina le sedi di Ubi Banca sono state perquisite della Guardia di Finanza per ordine della Procura di Bergamo. L’accusa è di ostacolo alla vigilanza.

Nell’inchiesta i procuratori e le fiamme gialle ipotizzano presunte irregolarità durante l’assemblea della banca del 2013, nel corso della quale sono stati eletti il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di gestione dell’istituto.

In particolare – sempre secondo l’accusa – sarebbero state raccolte illegalmente deleghe in bianco e anche deleghe con firme falsificate.

Nel nuovo filone d’inchiesta, diretto dal pm Fabio Pelosi e svolto dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono indagati il presidente del consiglio di sorveglianza di Banca intesa San Paolo Giovanni Bazoli, in qualità di presidente dell’Associazione banca lombarda e piemontese, insieme ai vertici di Ubi banca.

Ostacolo alla vigilanza è il reato ipotizzato per Bazoli e gli altri 5 dirigienti, che sono Franco Polotti, presidente del consiglio di gestione di Ubibanca, Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza, Victor Massiah, amministratore delegato, Mario Cera, vicepresidente vicario deL consiglio di sorveglianza, e Emilio Zanetti, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo e della Banca Popolare Commercio e industria.

Alle 11.30 il titolo dell’istituto di credito cede l’1,02% a 6,3150 euro.

Nel maggio dell’anno scoros l’inchiesta della Procura di Bergamo aveva contestato ai vertici di Ubi banca e anche di Ubi leasing i reati di ostacolo alle funzioni di vigilanza e solo a Ubi leasing quelli di truffa e riciclaggio.

Il reato di ostacolo all’attività di vigilanza si riferiva a presunte, gravi anomalie nella modalità di comunicazione riguardo alle indicazioni dei vertici di Ubi Banca, nata dalla fusione di Banca Popolare di Bergamo e altre Banche Popolari.

Secondo l’accusa, due gruppi di azionisti di Ubi – l’Associazione Amici di Ubi e l’Associazione Banca Lombarda e Piemontese – avrebbero messo in campo, senza che le autorità di vigilanza ne avessero compiuta conoscenza, un sistema di regole tale da predeterminare i vertici di Ubi Banca.

Quanto ai reati di truffa e riciclaggio contestati agli ex dirigenti di Ubi-Leasing la magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di beni di lusso, tra i quali imbarcazioni e aeromobili. Tali beni – sempre secondo le ipotesi dell’accusa – venivano ceduti in leasing a persone fisiche e società.

(DaC)