Economia

Twitter -11% dopo bilancio. Bassa crescita utenti: cercasi strategia di successo

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NEW YORK (WSI) – Scivolone di Twitter, che nelle contrattazioni afterhours ha perso oltre -11% dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio, che hanno messo in evidenza che il numero degli utenti su base mensile è salito al ritmo più basso da quando la società di microblogging è approdata in borsa, a Wall Street, nel 2013. “Questo fatto è inaccettabile”, ha tuonato l’amministratore delegato a interim Jack Dorsey, nel corso di una conference call con gli analisti.

Il titolo è sceso attorno a $32, dopo aver chiuso a $36,54 sul New York Stock Exchange (Nyse).

Nel secondo trimestre terminato il 30 giugno, la perdita netta è calata a $136,7 milioni, o 21 centesimi per azione, rispetto al passivo di $144,6 milioni, o 24 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il fatturato è salito +61% a $502,4 milioni; escluso l’impatto del rafforzamento del dollaro, la crescita del fatturato è stata del 68%.

Le entrate pubblicitarie sono salite +63% a $452 milioni, e +71% escludendo l’impatto del dollaro.

Sempre nel secondo trimestre, gli utenti core di Twitter si sono attestati a 304 milioni, contro i 302 milioni del trimestre precedente. La società continua comunque ad avere difficoltà nel riuscire ad aumentare la propria base degli utenti, e questo fattore preoccupa gli investitori, che sono focalizzati sul suo potenziale di crescita. Tra l’altro lo stesso direttore finanziario Anthony Noto ha detto di non prevedere una “crescita sostenuta e significativa (negli utenti attivi, su base mensile), fino a quando non riusciremo a raggiungere il mercato di massa”.

“A dirla semplicemente, il prodotto rimane troppo difficile da utilizzare”.

Twitter stima di riportare nel 2015 un fatturato compreso tra $2,20 miliardi e $2,27 miliardi, al di sopra delle precedenti attese di 2,17/2,27 miliardi.

Parlando live-stream attraverso l’APP Periscope, di proprietà di Twitter, il co-fondatore non ha fatto nulla per nascondere la sua frustrazione. Gli annunci sui prodotti, ha aggiunto, “non hanno avuto ancora un impatto significativo nel far crescere la nostra audience”.

Sfida per il miliardario di 38 anni, che gestisce anche Square, società di pagamenti via cellulari che ha contribuito a fondare, che mira a quotarsi a Wall Street, secondo alcune fonti. Nel caso in cui lasciasse Square, Dorsey potrebbe tornare CEO in modo permamente, cosa che secondo altre indiscrezioni desidererebbe. (Lna)