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TUTTI I SEGRETI PER INVESTIRE ‘SOTTO 100’

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – Sono sparsi tra i 44 certificati a capitale protetto quotati sul segmento SeDeX di Borsa Italiana e per la loro capacità di garantire non solo il ritorno del capitale investito ma, grazie ad una quotazione sotto la pari, anche di offrire un guadagno minimo a scadenza, possono essere utilizzati per diversificare in maniera efficiente l’investimento azionario italiano: sono i cosiddetti “sotto 100”. Per investire sullo S&P/MIB se ne contano 8, accomunati dalla medesima struttura: scadenza medio-lunga, capitale interamente protetto, partecipazione ai rialzi non sempre integrale, ma soprattutto rendimento minimo garantito. In molti casi si tratta di guadagni annualizzati inferiori a ciò che un semplice Bot riuscirebbe ad offrire: ma ciò che rende interessanti queste proposte è l’elevato potenziale di rendimento in caso di ripresa del trend rialzista.

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Dopo lo scivolone di oltre 20 punti percentuali dai massimi raggiunti nel corso del 2007, la proposta più “redditizia” in termini assoluti ( tuttavia annualizzando il rendimento ci si ferma al 2,57%) è quotata da Abn Amro ( codice ISIN NL0000842359) e prevede il rimborso minimo di 100 euro se l’indice si fermerà a scadenza ( il 27 aprile 2012) al di sotto del 43303 punti. Considerando i dividendi di 4 anni non sarà così semplice vedere l’indice a scadenza al di sopra dello strike ( sarà necessario un recupero del 27% al netto degli utili), tuttavia se ciò dovesse accadere si parteciperà integralmente al rialzo, con conseguente guadagno superiore al 10,74% già assicurato dai 90,30 euro della quotazione attuale.


Sebbene il rendimento minimo garantito dall’Equity Protection di Deutsche Bank ( codice ISIN DE000DB226Z3) scenda al 9,55% ( 2,16% annualizzato) , appare decisamente più fattibile il recupero dello strike fissato a 38115 punti ,distanti di poco più del 12% dai 33931 punti della chiusura della prima seduta della settimana. Ne deriva quindi che puntando su questo certificato per i prossimi quattro anni e mezzo si rinuncerà ad un introito “certo” dato dai dividendi per garantirsi un rendimento altrettanto certo ( benché minore) dato dalla quotazione a sconto e la possibilità di partecipare integralmente all’eventuale riavvicinamento dell’indice ai massimi relativi ad assoluti: per chi intende dedicare una quota del proprio portafoglio al mercato azionario italiano questa proposta merita di essere valutata.


Si resta nell’ordine del 9% di rendimento assoluto con la seconda proposta di Deutsche Bank ( codice ISIN DE000DB254Z5), con strike 37864 punti e scadenza prevista per il 24 agosto 2012: i dividendi da considerare ai fini della valutazione finale sono ben 5 per questa emissione ma per contro c’è da rilevare un gap di “soli” 11 punti percentuali da recuperare per far sì che il rimborso finisca al di sopra dei 100 euro assicurati dalla protezione totale del capitale. Per chi si accontenta di un rendimento certo di poco superiore all’8% il SeDex offre due distinte emissioni: la prima è di Banca Imi ( codice ISIN IT0004235039) e fra tre anni e quattro mesi rimborserà almeno 100 euro se l’indice si fermerà al di sotto dei 41987 punti ( 23,05% da recuperare per l’indice). La seconda, quotata da Deutsche Bank ( codice ISIN DE000DB09943) richiede un impegno maggiore in termini di tempo ma accettando di restare investiti un anno esatto in più si avrà la possibilità, a fronte del medesimo rendimento minimo ( 8,04% assoluto), di ottenere più dei 100 euro visti i 36866 punti dello strike ( un livello che l’indice ha abbandonato solo a metà gennaio).

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