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Trump nomina “colomba” Powell a capo della Fed

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Dopo le indiscrezioni, ieri è arrivata la conferma ufficiale. Donald Trump ha nominato Jerome Powell come il prossimo governatore della Federal Reserve. L’annuncio è arrivato come previsto alla vigilia della partenza verso quello che per il leader Usa sarà il primo viaggio in Asia da Commander in Chief.

Il mandato dell’attuale presidente della Fed, Janet Yellen, scade all’inizio di febbraio. Fino all’ultimo anche Yellen è rimasta in corsa per un secondo mandato, assieme al professore di Economia della Stanford University John Taylor, all’ex governatore della Fed Kevin Warsh e al direttore del Consiglio economico nazionale Gary Cohn.

Powell è considerato come “la versione repubblicana” di Janet Yellen. Ora il Senato deve approvare la scelta di Trump. Se lo farà, Powell, avvocato, sarebbe il primo presidente della Fed a non avere un dottorato di ricerca in economia negli ultimi 30 anni. Prima di entrare nel board della Fed, ha lavorato come investment banker nel gruppo Carlyle e come docente di un Centro politico biparitsan.

Ma la nomina di Powell segna anche un’altra svolta: per la prima volta da 40 anni, un nuovo inquilino della Casa Bianca non ha concesso un secondo mandato a un presidente della Fed nominato da un suo predecessore di un differente partito. L’ultimo a rompere la tradizione era stato Jimmy Carter che scelse William Miller per succedere ad Arthur Burns.

Comunicando la nomina, Donald Trump ha detto che Jerome Powell “è forte, determinato e smart. Il presidente Usa ha fatto notare che ci sono “ben poche posizioni nel governo con questa importanza”. Per il leader americano colui che dal 2012 siede nel board della Fed ed è stato scelto come prossimo governatore della Fed “ha la saggezza e la leadership per guidare la nostra economia attraverso ogni sfida che potrebbe verificarsi”. Con lui “porterà un’esperienza nel settore privato e una prospettiva dal mondo vero per guidare l’economia”.

Questa scelta è una delle decisioni economiche più importanti del mandato di Donald Trump, visto che la Fed è la banca centrale più potente del mondo. Le sue decisioni di politica monetaria possono accelerare o rallentare la prima economia del mondo con conseguenze e ripercussioni su tutti i mercati finanziari.

“Prenderò decisioni con obiettività, in linea con la lunga tradizione di indipendenza della politica monetaria dell’istituto”, ha dichiarato da parte sua a caldo Powell, sottolineando “la straordinaria opportunità di servire il popolo americano”. E ha aggiunto: “Se la mia nomina sarà confermata dal Senato, farò tutto il possibile per raggiungere gli obiettivi della stabilità dei prezzi e della piena occupazione”.