Economia

Truffa diamanti: c’è ancora tempo per costituirsi parte civile

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Ha suscitato parecchio scalpore quella che è balzata agli onori delle cronache italiane come truffa dei diamanti e che ha danneggiato migliaia di piccoli risparmiatori e vede coinvolte anche alcune banche tra cui Banco Bpm, Unicredit, Mps e Banca Aletti.

Il 20 settembre proseguirà dinanzi al Tribunale di Milano la prima udienza preliminare nel procedimento penale promosso dalla Procura di Milano nei confronti dei vertici di IDB e delle banche coinvolte nella questione “diamanti da investimento”. Ma ricostruiamo la vicenda.

Truffa diamanti: di cosa si tratta

Truffa aggravata a continuata, con gravi danni patrimoniali ai clienti delle Banche indotti ad acquistare pietre preziose a prezzi spropositati spacciate come investimenti finanziari, autoriciclaggio e corruzione tra privati ai sensi dell’articolo 2635 c.c.  Questi i capi d’accusa contestati a vario titolo dal pm di Milano Grazia Colacicco che portato in giudizio 105 persone e 5 società per la truffa dei diamanti.

L’inchiesta andata avanti per circa due anni riguarda la maxi truffa sull’acquisto di diamanti a prezzi gonfiati, con profitti illeciti per quasi 500 milioni di euro, ai danni di migliaia di investitori tra cui anche vip come Vasco Rossi. Nel dettaglio gli ignari risparmiatori sarebbero stati “sollecitati” a sottoscrivere contratti di acquisto dei diamanti – presentati come un “bene rifugio” in cui investire e garantendo rendimenti irrealistici, superiori a titoli di Stato o all’oro – per un prezzo notevolmente maggiore rispetto al reale valore anche attraverso “false quotazioni”. Un’opportunità da non perdere per tutti i risparmiatori che avevano subito danni a seguito dell’acquisto di diamanti da investimento.

Due le società nel mirino della Procura, Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi), che secondo l’accusa avrebbero fatto comprare diamanti a investitori e risparmiatori gonfiando ai loro occhi il valore dei preziosi, attraverso anche false quotazioni pubblicate sui giornali. Tra le cinque società coinvolte troviamo Banco Bpm, Unicredit, Mps e Banca Aletti.

Il processo

Dal 19 luglio 2021 è avviato dinanzi al GUP del Tribunale di Milano, Dr.ssa Scudieri, il maxiprocesso che vede coinvolti 105 persone tra manager e dipendenti bancari, manager e dipendenti delle società di vendita degli pseudo diamanti da investimento. I piccoli risparmiatori che non hanno già provveduto lo scorso luglio, hanno tempo fino alla prossima udienza del 20 settembre per richiedere la costituzione come parte civile nel processo. Se poi gli imputati non sceglieranno il rito abbreviato si potrà procedere anche nell’eventuale udienza dibattimentale (se ovviamente il Giudice dell’udienza preliminare disporrà il giudizio).

Come costituirsi parte civile: il ruolo delle associazioni dei consumatori

Molte le associazioni che si stanno muovendo per tutelare i risparmiatori. Assoutenti ha già depositato istanza di costituzione come parte civile nel procedimento, sia come Associazione, sia per una settantina di consumatori che non hanno accettato le modeste proposte conciliative offerte dagli Istituti di credito coinvolti.

“Il 20 settembre ci attende un’udienza combattuta, perché i legali dei difensori degli imputati solleveranno, legittimamente, tutte le possibili eccezioni per limitare le domande delle parti civili” – afferma per Assoutenti l’avv Giuseppe Terrasi del foro di Milano – “Noi siamo pronti però a fare la nostra parte, tutelando in ogni sede i consumatori vittima del sistema che la Procura ha definito frutto di una vera e propria truffa”. “È ancora possibile depositare istanza di costituzione come persona offesa, ma occorre procedere con celerità. Invitiamo nuovamente chi non l’abbia ancora fatto e non si ritenga soddisfatto delle proposte del gruppo BPM (e non abbia sottoscritto accordi transattivo), a contattarci al più presto” dichiara l’avv Luca Cesareo, che insieme ai colleghi Stefano Silvestri e Giuseppe Terrasi, stanno seguendo il procedimento.

Anche Confconsumatori, che ha assistito e sta assistendo oltre 300 danneggiati in tutta Italia, ha già depositato la propria costituzione di parte civile. Tutti coloro che avevano acquistato diamanti da investimento, presso le banche o direttamente dalle società coinvolte, anche coloro i quali hanno raggiunto accordi transattivi e ottenuto rimborsi parziali, potranno costituirsi parte civile per ottenere dai vertici e dipendenti delle società di vendita il ristoro dell’ulteriore danno patrimoniale (atteso che le pietre sono, ad oggi, invendibili) ed il danno morale conseguente al patimento per aver perso una parte importante dei loro risparmi. Chi ha avuto un rimborso semitotale potrà comunque costituirsi per richiedere il danno morale.