Economia

Truffa criptovalute, Visentin torna libero

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Christian Visentin è tornato libero. Ad annunciarlo è l’avvocato Paolo Gianatti, il legale dell’ex commerciale della New Financial Technology (NFT) di Silea: stando a quanto riferisce Gianatti, Visentin avrebbe parlato con le autorità di Dubai e sarebbe riuscito a chiarire la propria posizione.

Visentin è considerato dalla Procura di Treviso uno delle menti che sarebbero dietro a una truffa da quasi 300 milioni di euro, in cui sarebbero caduti oltre 6 mila risparmiatori. Con una promessa di interessi mensili al 10%, sono stati indotti a investire in criptovalute. A seguito di un colloquio tenuto direttamente con i giudici di Dubai, che era stato annunciato dall’avvocato Gianatti, Visentin è riuscito a chiarire la propria posizione. Intervistato da “Il Gazzettino”, l’avvocato Gianatti ha spiegato:

“Il mio assistito si presenterà spontaneamente all’autorità giudiziaria degli Emirati. Come già espresso a favore della Procura di Treviso, Visentin è pronto a mettersi a disposizione degli inquirenti per l’esatta ricostruzione dei fatti e per ogni esigenza di chiarimento”.

La vicenda Visentin

Era stato l’avvocato Paolo Patelmo, che a Dubai aveva presentato una denuncia in rappresentanza di qualcosa come 400 risparmiatori, a comunicare che l’autorità giudiziaria della città stava indagando su Christian Visentin e su Emanuele Giullini, anche lui al vertice di New Financial Technology. L’avvocato Patelmo aveva, inoltre, sostenuto che di Visentin si erano perdute le tracce. L’ex direttore commerciale di NFT, dopo alcuni giorni di silenzio, aveva fatto sapere – attraverso il proprio legale – di non essere in fuga. “Ma quale latitante – aveva affermato Visentin -. Non mi sono rifugiato a Dubai, ci vivo regolarmente da qualche tempo, con un regolare contratto d’affitto a mio nome, portando avanti qui la mia attività lavorativa. E mi sono sempre reso disponibile alle autorità senza mai scappare”.

A seguito dei colloqui tenuti con i giudici di Dubai, sembra che i guai di Visentin con le autorità del posto siano giunti al termine. La Procura di Treviso, nel frattempo continua con la propria inchiesta. Gli indagati, dopo i recenti sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza, sono arrivati a quota dieci. Tra questi ci sono oltre a Emanuele Giullini e Christian Visentin:

  • Mauro Rizzato;
  • Simone Rizzato (49enne di San Giorgio delle Pertiche);
  • Daniele Pianon (53 enne di Roncade);
  • Mario Danese, 58 enne ex direttore della società;
  • Michele Marchi, 32 enne di San Pietro di Feletto;
  • Maurizio Sartor, 57 enne di Fiume Veneto;
  • l’ex direttore Massimiliano Musto, 48 enne di Mestre;
  • Elena Zanardi, 40 enne di Roncade;
  • Kristian Gallina, 39 enne di Trevignano.

È importante sottolineare che per il momento questi soggetti sono solo e soltanto indagati. La Procura di Treviso sta procedendo a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, abusivismo finanziario, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche dei profitti dei reati. Alcuni di questi indagati, con in testa Daniele Pianon, si dicono vittime del raggiro e non complici.