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TRADING: UN VOLO SUGLI STOP LOSS PIU’ DIFFUSI

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Nell’attività di trading e’ necessario stabilire dei criteri di protezione del capitale da movimenti avversi di mercato.

Gli ordini di protezione di tipo stop loss servono a limitare la possibile perdita su ciascuna posizione entrando in funzione come ordine di vendita o di acquisto, a seconda dei casi. Per esempio, se si e’ acquistato un titolo a $20 si può stabilire come perdita massima accettabile $5 e quindi si inserisce un ordine stop di vendita a $15.

E’ importante selezionare dei criteri di protezione del capitale che siano adeguati agli obiettivi di trading ed alle risorse investite. In particolare, bisogna usare una strategia per limitare il danno di posizioni in perdita che sia adatta al tipo di trading e alle relative esigenze tecniche, cosi’ come al temperamento del singolo trader e della sua tolleranza al rischio.

Ogni trader conosce bene l’importanza di proteggere il capitale e limitare le perdite relative ad ogni operazione. “Cut short your losses and let the profits run” (“taglia presto le perdite e lascia correre i profitti”) e’ senz’altro uno dei motti più usati dai trader ed anche più difficile da applicare da punto di vista psicologico (si tende a fare l’esatto contrario).

In ogni caso, per ottenere dei buoni risultati bisogna avvalersi di una metodologia di stop-loss che consente di raggiungere due obiettivi molto importanti: stabilire la perdita massima per posizione e utilizzare quest’ultima come unita’ di calcolo per lo sviluppo di un sistema di trading che abbia un risultato atteso positivo.

I profitti attesi devono essere valutati in relazione alla perdita massima, rischio di base, di cui sono dei multipli. Un buon sistema di trading mira a ottenere dei profitti che siano dei grandi multipli della perdita massima per operazione, al netto del costo delle transazioni. Seguono alcuni cenni su alcune tipologie di stop più diffuse:

Stop monetario

E’ un metodo molto diffuso tra i trader ed e’ relativamente semplice. Si stabilisce un ammontare massimo che si e’ disposti a perdere per ogni operazione. Se usato in combinazione con degli indicatori tecnici, con lo stop dietro a medie mobili calcolate sullo stesso orizzonte temporale della posizione, può essere un buon metodo. In caso contrario, se lo stop si basa su un valore arbitrario, non e’ un metodo consigliabile per massimizzare i risultati attesi.

Percentuale di ritracciamento

Si calcola lo stop come percentuale del prezzo d’entrata. Se per esempio si acquista un titolo a $40, e si e’ stabilito uno stop come 10% di ritracciamento, nel caso il prezzo scenda a 36 si vende il titolo. Anche in questo caso, tale metodo se usato in combinazione con l’utilizzo di medie mobili, può dare dei buoni risultati.

Stop basati sulla volatilità

Sono stop basati sulla volatilità del prezzo del titolo oggetto della transazione. E’ un metodo molto efficace ma i dettagli tecnici si presentano più complessi, e richiedono un approfondimento a parte.

Stop per aree di supporto e di resistenza

Stop vicini ad aree di supporto e di resistenza, relativamente all’orizzonte temporale atteso per l’operazione, possono essere accettabili. Molto spesso i trader, per la sostanziale ovvietà degli stop e preoccupandosi del possibile affollamento di ordini attorno a queste aree, preferiscono aggiungere un valore costante allo stop, in modo da evitare l’esecuzione dell’ordine prima che il prezzo riprenda il movimento nella direzione desiderata.

Time Stop

Alcuni trader utilizzano stop a tempo basandosi sulla loro esperienza che, se un determinato acquisto o vendita, non si muove in breve tempo nella direzione desiderata probabilmente non lo fara’ più e quindi chiudono la posizione. In ogni caso, questa tipologia di stop deve essere valutata in relazione alla metodologia di trading prescelta, e quindi verificare che non tenda a chiudere posizioni che altrimenti avrebbero mostrato risultati positivi.

Trailing Stop

Un trailing stop, un po’ difficile da trovare nei sofware di trading, e’ utile quando si vogliono proteggere almeno parzialmente i profitti senza liquidare la posizione. In particolare, si segue a distanza l’andamento del prezzo. Ad esempio, se si e’ acquistato un titolo a $30 e il prezzo sale a $40 si può inserire un trailing stop come percentuale di ritracciamento (esempio 10%). Se il prezzo scende a $36 scatta l’ordine di vendita. Se invece il titolo continua a salire, ad esempio a $50, lo stop cambia automaticamente a $45 e cosi’ via.

Ci sono molti altri tipi di stop, basati su indicatori tecnici e di analisi fondamentale, oltre a stop di tipo discrezionale che richiedono moltissima esperienza.

In ogni caso, a prescindere della metodologia prescelta, e’ di fondamentale importanza scegliere dei criteri per limitare le perdite da stabilire già al momento di entrare in una determinata posizione. Un’attività di trading per produrre dei buoni risultati, deve includere dei criteri per la minimizzazione delle perdite di ciascuna transazione e dei criteri per la realizzazione almeno parziale dei profitti.

Sperare di avere soltanto posizioni vincenti o che una posizione che e’ in perdita “debba” risalire, e’ semplicemente illusorio. Le perdite nell’attività di trading sono inevitabili e rappresentano il costo di fare affari, nessuno dovrebbe pagare troppo se vuole restare ”in business”.

*Michele Marotta e’ Proprietary Trader presso il Carlin Financial Group di New York